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Cronaca Madonna delle Piane

Il Villaggio Celdit grida: "Ci sentiamo abbandonati"

I pezzi d'intonaco continuano a scendere giù nel popoloso quartiere dello Scalo, davanti alla scuola la rottura fognaria rende pericoloso il passaggio. Il quartiere protesta

Se prima si chiamava Villaggio Celdit, adesso chi ci vive la chiama ‘terra di nessuno’. Non ci sono stati sopralluoghi né rassicurazioni dopo le ultime scosse di terremoto che hanno aggravato una situazione già precaria da anni. Si sentono abbandonati gli inquilini che vivono in uno dei venti palazzi dell’Ater o nelle casette del Comune del popoloso rione dello Scalo e su Facebook hanno creato un gruppo dal nome emblematico, “Il Villaggio grida”, per denunciare tutte le criticità vissute quotidianamente non solo nelle abitazioni.

Nel quartiere infatti, da tempo insiste una rottura idrica davanti alla scuola materna di via Bosio. I bimbi tutti i giorni devono destreggiarsi tra i crateri e le pozzanghere, fra le erbacce ingovernabili che crescono su quei marciapiedi.

La paura si è però riaccesa anche nei palazzi dopo le ultime scosse di terremoto. “Senza la messa a sicurezza dal 2009 continuano a venire giù pezzi di intonaco – spiegano gli abitanti - nessuno ha messo le protezioni”. Infatti sette anni fa in alcuni punti venne spicconato l’intonaco per eseguire i test post sisma, ma poi le verifiche si fermarono e tutto rimase come lo SI VEDE oggi.

Inoltre la rottura idrica con la quale il Villaggio Celdit da tempo convive, fa sì che l'acqua continui a infiltrarsi sotto i palazzi. “Più volte in sei anni abbiamo segnalato questi episodi – dicono ancora dal Villaggio - ma né l’Ater e né il Comune si sono visti qui. Ci sentiamo abbandonati, ma stiamo lavorando nel nostro piccolo per arrivare a farci sentire perchè abbiamo una dignità e arriveremo a gridare talmente forte che non potranno più ignorarci"

Villaggio Celdit - novembre 2016

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