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Cronaca Atessa

Vertenza Acs, i lavoratori si incatenano: "No al trasferimento della produzione a Cassino"

Dalle 9 otto operai si sono incatenati per oltre un'ora davanti ai cancelli dell'azienda dell'indotto Sevel, che produttrice i sedili in spugna per il Ducato

Protesta questa mattina alla Acs di Atessa contro la chiusura dello stabilimento. Come annunciato giorni fa, alle 9 otto operai si sono incatenati per oltre un’ora davanti ai cancelli dell'azienda dell'indotto Sevel che produce i sedili in spugna per il Ducato.

La proprietà ha deciso di cessare le attività nel sito di Atessa per ragioni legate soprattutto al ridotto numero di commesse e spostare di conseguenza la produzione nella sede di Cassino. Per salvare i 23 operai – la maggior parte donne- in mobilità, la Fiom Cgil ha aperto un confronto con l'Acs.

Anche le istituzioni dicono no alla chiusura. Il presidente della Provincia ha risposto così all’appello dei sindacati: "Do la mia assoluta disponibilità per fare fronte comune insieme al Sindaco di Atessa Nicola Cicchitti e alle maestranze dell’ACS. Come Provincia abbiamo avviato lo scorso luglio la procedura di mobilità nei confronti di tutti i lavoratori ma la vicenda l’abbiamo seguita sin dall’inizio, mettendo in campo nel 2011 l’accordo per i contratti di solidarietà in previsione della ripresa del sito produttivo che evidentemente non c’ è stata – afferma Enrico Di Giuseppantonio – La situazione che si sta creando in Val di Sangro non l’accettiamo a cuor leggero, rischiamo che l’area destinata a diventare Polo dell’Automotive del Paese venga pian piano spogliata del suo tessuto produttivo ed economico.

Oltre ad invitare i proprietari dell’Azienda a rivedere, insieme ai Sindacati, la chiusura definitiva del sito di Atessa, ho proposto di rivolgermi, attraverso una lettera, all’Amministratore delegato Sevel Sergio Marchionne affinchè si favoriscano quelle aziende che mantengono opifici in sede o quelle che si vogliono insediare nella nostra area industriale”.

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