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Cronaca Chieti Scalo / Piazza Carafa Paolo IV

Nuovo atto vandalico alla panchina arcobaleno: è il secondo in meno di due mesi

A denunciare l'accaduto è Arcigay Chieti: una mano ignota ha coperto con la vernice nera il cartello posizionato dal Comune contro l'omotransfobia

Secondo atto vandalico in meno di due mesi alla panchina arcobaleno di piazza Carafa, allo Scalo, dopo quello pochi giorni prima dell'inaugurazione. A denunciare l'accaduto è l'Arcigay Chieti. 

Una mano ignota ha coperto con la vernice nera il cartello che riporta la presa di posizione della città di Chieti contro l'omolesbobitransfobia e con una X la seduta di destra. 

"Condanniamo fortemente quanto accaduto: oltre all'atto vandalico su di un bene pubblico - dice l'Arcigay - deturpare un simbolo della lotta all'omolesbobitransfobia vuol dire attaccare l'intera collettività LGBTI+ teatina; la presenza di un simbolo, una panchina, in un parco cittadino vuol dire affermare nello spazio pubblico la presenza di una comunità, e deturpare questo simbolo vuol dire volerla invisibilizzare. Tali eventi confermano il clima spesso ostile verso le persone LGBTI+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e altre minoranze di orientamento sessuale e identità di genere) e sottolineano quanto siano necessarie azioni legislative volte a promuovere pari diritti e pari riconoscimento nella propria identità di genere e nel proprio orientamento, come l'attuale DDL Zan in discussione contro la violenza l'omolesbobitransfobia, la misoginia e l'abilismo e quanto siano importanti creare momenti di informazione e formazione nel campo delle discriminazioni e di cittadinanza attiva nei settori della scuola, lavoro e sport".

Il cartello riportava la scritta "Chieti contro l'omolesbobitransfobia" condannando le violenze basate su orientamento sessuale e identità di genere: continueremo a lottare e a lavorare per creare una Chieti e una provincia di Chieti davvero inclusiva dove le persone LGBTI+ possano essere libere di essere in ogni contesto della propria vita.

Arcigay si impegna a riportare la panchina allo stato originale: "L'odio non ci ferma, l'omolesbobitransfobia va combattuta tutti e tutte insieme", conclude Arcigay.

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