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Cronaca

Corsi di laurea sul colle, Fratelli d'Italia-An: "Bene ma occorre potenziare prima i servizi"

"Servono luoghi di studio e maggiori collegamenti con la parte bassa - fa notare il portavoce Roberto Miscia - Solo con la serietà di un progetto ben costruito possiamo realmente avvicinare sempre di più l’università al nostro territorio"

Con la riapertura del nuovo anno accademico universitario e il ritorno in città di migliaia di studenti fuorisede in città si torna a parlare di una migliore sinergia tra la parte bassa e la parte alta della città. Dopo la notizia della volontà da parte del rettore dell’università d’Annunzio di portare un corso di laurea DAMS nella ex caserma Bucciante, Fratelli d’Italia-An Chieti interviene sull’argomento e pone l’accento sulle carenze del colle.

“Un iter questo, lungo e dispendioso – sottolinea il portavoce cittadino Roberto Miscia - che rischierebbe di entrare in collisione e sommarsi alle innumerevoli disfunzioni già presenti nelle strutture afflitte da carenza di personale, difficoltà nel reperire fondi e da problemi strutturali legati alla mancanza di manutenzione. In generale però occorre considerare quello che forse è il danno maggiore che pagherebbero gli studenti e le loro famiglie in primis, valido per qualsiasi trasferimento di facoltà sul colle: la mancanza di un collegamento rapido con alcune strutture che necessariamente rimarrebbero su via dei Vestini come la mensa e la segreteria di Ateneo cioè servizi necessari e di quotidiano utilizzo, piuttosto che con le eventuali sedi di tirocinio. Si pensi inoltre alla totale assenza di biblioteche che possano ospitare popolazione universitaria. Tutti punti a sfavore questi, che porterebbero probabilmente, un giovane diplomato a pensarci due volte prima di immatricolarsi qui”.

Servono biblioteche e trasporti notturni

Se la notizia della delocalizzazione di una facoltà viene accolta positivamente, l’invito è a procedere con molta cautela. “Incominciamo con la richiesta di calendarizzare una serie di attività accademiche in città – prosegue Miscia - come ad esempio la lodevole proposta dell’Ateneo di portare nel museo universitario di Chieti la notte dei ricercatori, offriamo un cartello di attività ed eventi sempre più ricco che stimoli gli studenti a far visita all’ottima e coraggiosa offerta ricettiva e ricreativa dei locali notturni, ridiamo alla città spazi di studio e consultazione come la biblioteca di Palazzo dello studente chiusa ormai da mesi, ma soprattutto spendiamoci per instaurare un trasporto notturno degno di una città universitaria che ospita circa 18000 studenti universitari.

Queste sono le stesse richieste che abbiamo espresso al primo cittadino in più di un’occasione e che necessitano della collaborazione non solo di ogni gruppo consiliare che siede nell’assise civica, ma di tutta la società civile e associativa presente in città. Solo con la serietà di un progetto marcato e ben costruito – conclude il portavoce - possiamo realmente avvicinare sempre di più l’università al nostro territorio, non di certo ricordandoci improvvisamente della sua esistenza, forse nel disperato intento di mettere il cappello su qualche iniziativa universitaria, piuttosto che della politica locale”.

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