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Cronaca

Un fallimento “sanguisuga” lungo trent'anni per una coppia di coniugi teatini

Coppia di Chieti, "prosciugata" da una procedura infinita e viziata da "gravi irregolarità", si è rivolta allo Studio 3A per far valere i propri diritti e ha presentato un esposto alla Procura de L'Aquila

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Un incubo che si strascina da 28 anni e che è costato loro molto di più del passivo iniziale del fallimento, oltre a tante amarezze e sofferenze, tra palesi irregolarità procedurali sino ad arrivare a condotte usuraie. E ora rischiano di perdere anche la casa. E' una vicenda kafkiana quella che lamenta una coppia di Chieti, Antonino De Leonardis, 74 anni, e la moglie Sandra Santoferrara, di 70, che ora ha deciso di dire "basta": tramite il consulente Roberto Piccoli, si sono rivolti a Studio 3A, la squadra di professionisti specializzati nel risarcimento, per far valere i loro diritti e ottenere finalmente giustizia e, attraverso l'avvocato Marco Bevilacqua, hanno presentato un nuovo esposto-denuncia (non è il primo), alla Procura Generale de L'Aquila, chiamando in causa l'intero sistema.

Nel 1987 la loro società, la Ircam snc, sempre di Chieti, viene dichiarata fallita dal tribunale, ma da allora la procedura è ancora aperta a causa di una lunga sequela di "errori", per dirla con un eufemismo. Non bastasse questa "persecuzione", i De Leonardis sono stati recentemente sottoposti, da parte della curatela del fallimento, anche alla procedura di esproprio, con (s)vendita all'asta della propria abitazione, per un presunto debito di ulteriori 107.849 euro rivendicati dalla SGA, concessionaria del credito dell'ex Banco di Napoli e del credito Isveimer.

Debito che però non esiste, anzi. Il Ctu nominato dal giudice aveva già rilevato come nella procedura esistessero "inesatte e illegittime applicazioni della normativa vigente sul calcolo degli interessi" e che, "corretti gli errori, si dovevano ritenere soddisfatti tutti i creditori per i rispettivi crediti e null'altro avevano a pagare i signori De Leonardis". Non solo. I due anziani, tramite un professionista, hanno evidenziato la sussistenza di pratiche contabili usuraie e di altri comportamenti illegittimi, sia nell'applicazione degli interessi nei mutui e nei prestiti concessi sia negli atti di insinuazione nel fallimento.

"Stando alle risultanze della Ctu e dello stato passivo del marzo 2009, con un calcolo corretto dei tassi di interesse (cioè non usurai), la SGA dovrebbe non pretendere soldi ma restituire alla procedura, con interessi e rivalutazione monetaria, 118.427 euro - spiega l'avvocato Bevilacqua - Senza contare che il vantato credito di 107.849 euro è formato da interessi al di sopra del tasso di soglia (26,50%) e che si tratta di interessi su interessi".

Non essendo ancora intervenuta la prescrizione, i denuncianti, che si ritengono anche vittime di raggiri da parte delle istituzioni bancarie, dei vari curatori fallimentari succedutisi nel tempo e di altri organi della procedura, hanno presentato questo esposto, stavolta alla Procura de L'Aquila, in cui si prefigurano varie ipotesi di reato quali abuso di potere, omissione di atti d'ufficio, falso in scritture, infedeltà nell'esecuzione dei mandati delle varie curatele, concorso nella pretesa estorsiva finalizzata ad usura delle banche creditrici. Una denuncia rivolta a tutti i soggetti che abbiano concorso a porre in essere i fatti contestati.

"Quello che umanamente, oltre che economicamente, hanno passato queste due persone per un trentennio della loro vita è inaccettabile: sono state vittime di un sistema perverso che le ha spremute e continua a spremerle - commenta Ermes Trovò, Amministratore unico di Studio 3A - E' un caso emblematico di mala giustizia, non fosse che per i tempi biblici che l'hanno caratterizzato: noi lo abbiamo preso a cuore e faremo di tutto per far valere i diritti di Antonino De Leonardis e Sandra Santoferrara e per ottenere finalmente una "buona" giustizia per loro".

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