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Cronaca Atessa

Truffa nelle mense scolastiche: carne fetida anche nelle scuole di Atessa

Tre plessi scolastici coinvolti nell'inchiesta sulla truffa mense partita da Napoli: si tratta delle scuole San Luca", "Cinalli" e "Aia Santa Maria" di Atessa. I bimbi avrebbero mangiato cibo in pessimo stato di conservazione

Emergono nuovi inquietanti particolari sull'inchiesta a Napoli riguardante la somministrazione di alimenti e prodotti diversi da quelli stabiliti nelle gare d'appalto a degenti di strutture ospedaliere e ad alunni delle scuole.

Secondo quanto emerge dall'ordinanza cautelare nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per le mense, agli alunni di diverse scuole venivano forniti alimenti rosicchiati dai topi o in pessimo stato di conservazione.  Tra i plessi coinvolti ci sono tre scuole di Atessa: '"Aia Santa Maria", il "San Luca" e il "Cinalli". Ai bambini sarebbero stati somministrati "prodotti carnei fetidi".

Invece alle scuole di Montesano Sulla Marcellana (Salerno) veniva consegnata acqua di rubinetto al posto di quella minerale. Sempre secondo l'ordinanza, agli anziani ospiti dell'istituto per anziani di Val della Torre (Torino), anziché carne di bovini di razza piemontese, come previsto dal capitolato d'appalto, veniva data carne di bovini provenienti dalla Polonia.

Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari accusati di una serie di reati contro la pubblica amministrazione. Eseguite 53 perquisizioni personali e domiciliari.

L'INDAGINE - Gli indagati avevano dato vita a un'associazione per delinquere che, dal 2009, si era resa protagonista di numerosi reati contro la pubblica amministrazione, riconducibile - secondo l'accusa - a una società, la Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere. I delitti - stando all'ipotesi dell'accusa - sono stati messi in campo grazie alle collusioni e alla compiacenza di pubblici funzionari, i quali non avrebbero fatto gli accertamenti nei confronti della società. Gli episodi di corruzioni sarebbero avvenuti sia nel corso del procedimento amministrativo relativo alle gare d'appalto bandite dagli enti locali (in questo caso - secondo l'accusa - anche grazie alle collusioni di amministratori locali), sia durante la gestione dei servizi di refezione forniti a seguito dell'aggiudicazione degli appalti (in questa circostanza - sempre secondo l'accusa - con la compiacenza di funzionari sanitari delle ASL).

In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, da quelli stabiliti nelle gare d'appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere.

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