Lanciano, paga Bmw e moto con assegni falsi: arrestato 28enne
Un 28enne di San Severo arrestato dai carabinieri: aveva acquistato da due frentani un’auto e una moto e pagandole con due assegni falsi di 19 e 6mila euro
Nelle ultime settimane aveva raggirato due persone a Lanciano acquistando da loro un’auto e una moto e pagandole con due assegni falsi di 19 e 6mila euro. I carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato a San Severo. Lui è un 28enne del posto, noto alle forze dell’ordine per episodi analoghi, si trova ora ristretto presso il carcere di Foggia con le accuse di truffa, ricettazione, falsità materiale e in scrittura privata.
Le indagini dei carabinieri di Lanciano sono scattate a seguito della denuncia da parte delle due vittime che avevano provato inutilmente a incassare gli assegni.
INCONTRI SEMPRE DI VENERDI - I militari hanno accertato che la tecnica usata dall’abile truffatore era sempre la stessa: la vittima di turno veniva individuata su internet attraverso un sito di annunci specializzato nella compravendita di auto e moto, dopo aver scelto il veicolo da acquistare con gli assegni falsi il 28enne contattava il proprietario per fissare un incontro e ultimare, eventualmente, l’acquisto.
Gli incontri però avvenivano sempre di venerdì pomeriggio perché così facendo, dopo aver proceduto al disbrigo burocratico in un’agenzia specializzata, il venditore doveva attendere il lunedì mattina per incassare l’assegno e scoprire, purtroppo per lui, di essere incappato in una truffa. A quel punto però il truffatore aveva già provveduto a vendere l’auto a una terza persona, probabilmente già contatta in precedenza e il più delle volte residente all’estero, e a intascare il denaro.
I TRUFFATI A LANCIANO - A farne le spese a Lanciano sono stati un 44enne ed un 37enne che hanno venduto al truffatore rispettivamente una BMW 630 coupè e una moto Yamaha 500 ricevendo in cambio gli assegni falsi. L’autovettura è stata recuperata dai militari in Germania mentre la moto era stata venduta dal 28enne ad un suo corregionale. In entrambi i casi l’acquisto dei due mezzi da parte dei nuovi proprietari era avvenuto tre o quattro giorni dopo la truffa messa in atto dall’arrestato.
Le indagini proseguono per scoprire se sono state raggirate con lo stesso sistema altre persone.