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Cronaca

Tribunale di Chieti: il Codacons scrive al premier

Le abbondanti nevicate amplificano vecchi e mai risolti problemi: come quello del palazzo di giustizia teatino, "dove le stanze sono poche, mancano le sedie, i fascicoli scompaiono" scrive Ruggieri nella lettera a Mario Monti

Oltre a creare disagi, le abbondanti nevicate di questi giorni amplificano problemi vecchi e mai risolti. È il caso del tribunale di Chieti, in condizioni critiche dal 2009, quando il terremoto che distrusse L'Aquila lo rese in gran parte inagibile.

Lo denuncia Vittorio Ruggieri, responsabile dello sportello provinciale e vice coordinatore regionale del Codacons, in una lettera indirizzata al premier Mario Monti, al ministro della Giustizia Paola Severino, al presidente della corte d'appello dell'Aquila, al presidente del tribunale di Chieti e al presidente dell'ordine degli avvocati di Chieti.

Ruggieri parla di "deficienze ormai croniche" del palazzo di giustizia teatino, "ospitato da anni in anguste stanzette di un palazzo di proprietà della Provincia di Chieti, luogo deputato e demandato a rendere giustizia ai cittadini, ma ormai degno dello stato tipico di una stamberga".

Il responsabile del Codacons provinciale racconta che "scompaiono fascicoli, gli avvocati sono costretto ad attese di tre o quattro ore al giorni in piedi nel corso delle udienze non fissate ad horas o per fascia oraria", perché le stanze sono poche e mancano persino le sedie. In più, non è ancora stata attivata la posta elettronica certificata, obbligatoria da oltre un anno, che snellirebbe notevolmente il lavoro di tutti gli operatori. Se la pec fosse usata, un avvocato non residente a Chieti "potrebbe depositare una memoria rapidamente dal proprio ufficio, impiegando cinque minuti". Un modo per risparmiare il tempo e il denaro che servono a raggiungere il tribunale del capoluogo teatino, trovare un parcheggio, fare la fila davanti allo sportello in condizioni non ottimali. Ruggieri propone una soluzione concreta, imitare "quello che stanno facendo gli uffici del giudice di pace che oggi tramite Internet danno la possibilità a parti, avvocati e operatori di seguire tutte le vicende processuali ed essere a conoscenza dello stato della causa e degli adempimenti fatti e da fare".

Il Codacons solleva l'attenzione anche sulla questione dei fondi europei a disposizione degli enti, che migliorerebbero la macchina della giustizia, ma non sono adeguatamente sfruttati dal tribunale teatino e dagli enti locali. "In altre realtà italiane - scrive Ruggieri - il processo telematico è partito proprio grazie alla collaborazione tra tribunale e istituzioni locali". Secondo il Codacons di Chieti "solo l'unione di forze in comunione di intenti si può uscire dal pantano in cui ci si trova adesso".

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