Tragedia di Rigopiano, la Procura accusa la Regione: "Lasciò l'hotel isolato"
Questa mattina sono stati consegnati gli avvisi di garanzia agli ultimi 14 indagati nell’inchiesta. Gli interrogatori si terrano dal 19 giugno
La Procura di Pescara accusa la Regione in relazione alla gestione dell'emergenza a Rigopiano, nel gennaio 2017. Gli indagati "determinavano le condizioni per il totale isolamento dell'Hotel Rigopiano" e "attivavano tardivamente il Comitato Emergenze" si legge nelle accuse formulate a carico del presidente della Giunta regionale abruzzese Luciano D'Alfonso, del sottosegretario alla Protezione civile, Mario Mazzocca, del responsabile della sala operativa dei Protezione civile, Silvio Liberatore, e del dirigente del servizio programmazione attività Protezione civile, Antonio Iovino.
RIGOPIANO: INDAGATI PER OMICIDIO E DISASTRO COLPOSO
Questa mattina sono stati consegnati gli avvisi di garanzia agli ultimi 14 indagati nell’inchiesta. Gli interrogatori si terrano dal 19 al 27 giugno prossimi, a D'Alfonso tocherà il 26.
Le condizioni dell'Hotel Rigopiano, quel 18 gennaio del 2017 quando una valanga travolse la struttura provocando 29 morti, erano "comunque tali - scrivono i magistrati - da impedire che la strada provinciale dall'hotel al bivio Mirri, lunga 9,3 chilometri, fosse impercorribile per ingombro neve, di fatto rendendo impossibile a tutti i presenti nell'albergo di allontanarsi dallo stesso, tanto più in quanto allarmati dalle scosse di terremoto del 18 gennaio".