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Cronaca Gissi

Gissi: scarti di auto bruciati illegalmente, 2 denunce

Operazione Car-fluff dei Forestali. Materiali di autodemolizione: imbottiture, pneumatici, fili elettrici venivano trasportati e trattati in un impianto rudimentale di incenerimento posto sotto sequestro

Car-fluff è ciò che rimane delle autovetture dopo la loro autodemolizione: plastiche, tessuti, imbottiture. Le indagini del Corpo Forestale dello Stato di Gissi, in collaborazione con i Comandi di Lanciano, Vasto e Atessa, hanno permesso di rivelare una ben congegnata attività di gestione e incenerimento di tali rifiuti non autorizzata nel Comune di Gissi.

Un imprenditore del posto li gestiva assieme a un autodemolitore di Ortona: il primo prelevava con un autocarro dal secondo le balle dello scarto che si origina dalle operazioni di recupero delle carcasse delle auto (car-fluff): sedili, imbottiture, fili elettrici, materiale plastico; poi li trasportava e li stoccava in un’area di proprietà in Contrada “Terzi” di Gissi, infine li bruciava.

La combustione serviva a smaltire i rifiuti, costituiti principalmente da sedili integri di autoveicoli, pneumatici con cerchi, e ad estrarne le parti in metallo che in seguito venivano vendute come rottami di ferro presso una ditta autorizzata di San Salvo. L’imprenditore di Gissi traeva profitto da raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento con incenerimento di quei rifiuti, completamente illegale, mentre l’autodemolitore, eliminando illecitamente il “car-fluff”, riduceva sensibilmente i costi aziendali necessari per smaltire legalmente i propri rifiuti.

Il tutto senza considerare minimamente gli effetti negativi - come la produzione di diossine - sull’ambiente e sulla salute dei  residenti nella zona. Come infatti spiega il comandante provinciale del Corpo Forestale di Chieti, il dottor Nevio Savini: “Il car fluff deve essere conferito in discarica, dal momento che le sperimentazioni sul suo utilizzo come carica combustibile per cementifici e termovalorizzatori hanno dato esito negativo a causa della formazione di fumi e gas tossici e dell’elevato quantitativo dei residui della combustione contenenti, fra l’altro, anche metalli pesanti e sostanze nocive”.

L’area e i mezzi adibiti alle attività illecite sono stati posti sotto sequestro preventivo e i due imprenditori, in concorso tra loro, sono stati denunciati alla competente per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, emissioni di fumi e gas e attività di incenerimento di rifiuti non  pericolosi.
 

 

 

Operazione Car fluff del Corpo Forestale dello Stato

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