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Cronaca Tollo

Tollo e la discarica della vergogna al Tg2

Il Comune, famoso per i suoi vigneti pregiati, convive con le scorie tossiche stoccate sul torrente Venna. Per la bonifica dell'ex Sogeri servono 510 mila euro. Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua: "Una vergogna che dura da vent'anni"

A Tollo i vigneti pregiati convivono con le scorie tossiche stoccate lungo il Torrente Venna. Circa 500 tonnellate: sono lì da vent’anni. Se ne è accorto anche il Tg2 che ieri sera, nell’edizione delle 20,30, ha mandato in onda un servizio dal titolo eloquente:  “La discarica della vergogna”, riferito alla ex Sogeri.

Il lungo approfondimento realizzato dal giornalista Donato Placido, in collaborazione con il Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua, ripercorre la storia del capannone situato al termine di lunghi filari di viti, una volta utilizzato per immagazzinare i mattoni di una fornace. Dal 1995 i mattoni sono spariti, lasciando il posto all’arsenico e ad altre ingenti quantità di rifiuti tossici provenienti dalle industrie del Nord Italia. Motivo per il quale il sito fu sottoposto a sequestro nel 1996.

IL CLAN DEI CASALESI - In alcune audizioni della Commissione d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, i magistrati campani coinvolti nelle indagini evidenziarono il ruolo del clan dei Casalesi nella vicenda. Ecco uno stralcio del testo dell'audizione del 16 dicembre 1997 presieduta da Massimo Scalia:  “I materiali vengono dirottati ancora presso i centri di trattamento e la società Sogeri, di De Nicola Nicola. Questo centro, in provincia di Chieti, ha due siti, uno a Chieti Scalo e l'altro a Cepagatti, che sono stati entrambi sequestrati. Dagli accertamenti svolti emerge che anche in essi il metodo usato è quello del giro di bolla, cioè di camuffare la natura del rifiuto che da tossico-nocivo speciale diviene un residuo riutilizzabile”.

In quella sede il sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Napoli, Federico Cafiero de Raho confermava: “Nel periodo compreso tra febbraio e marzo 1996, il Noe sequestrò le sedi della ditta Sogeri di Chieti Scalo e di Tollo. La ricostruzione dell'iter seguito dai rifiuti speciali o tossico-nocivi ha consentito di documentare una nutrita mappatura delle società che, a fini di lucro, hanno direttamente o indirettamente agevolato il travisamento della natura dei materiali pericolosi, consentendone il conferimento in discariche non autorizzate”.

Nel 2004 gran parte di questi veleni è stata interrata in un’argilla e messa in sicurezza in un’area recintata, ma non si è riuscito ancora a smaltire i contenitori dei veleni all’interno del capannone, che si trova a 200 metri da alcune abitazioni.

Il rischio maggiore legato alla discarica è dato proprio dalla vicinanza con le acque del Venna. “In caso di piena del fiume – avverte Augusto De Sanctis del Forum abruzzese – questo materiale potrebbe essere trascinato a valle, addirittura fino al mare”.

QUESTIONE DI SOLDI - Il sindaco di Tollo, Angelo Radica, spiega che i contenitori sono ancora lì perché è necessario un terzo e ultimo intervento di messa in sicurezza pari a 510 mila euro. Si tratta di un progetto già approvato nel gennaio 2013 e inviato e Regione Abruzzo e Provincia di Chieti per la richiesta di finanziamento. Ma il Comune di Tollo piange e può garantire al massimo 100 mila euro, il resto ora deve arrivare dalla Regione. Se la vecchia giunta ha ignorato il progetto di bonifica presentato da Radica, quella nuova ha assicurato a quest'ultimo la risoluzione il problema entro un anno con una nuova programmazione.

L’assessore regionale all’Ambiente, Mario Mazzocca non promette nulla, ma si impegna: “Non abbiamo un euro – spiega ai microfoni del Tg2 -  stiamo predisponendo il documento di programmazione economica e finanziaria nel quale inseriremo anche  questo intervento. Nell’arco dei primi sei mesi del 2015 potremmo essere operativi”.

Questa mattina intanto la Giunta tollese ha approvato il progetto preliminare di bonifica e rinaturalizzazione dell'area ex Sogeri con  eliminazione dell’amianto del capannone, recinzione e piantumazione ai fini di un successivo utilizzo turistico-ambientale .

Il progetto è il frutto di tavolo di lavoro istituito dal Comune Tollo nel settembre 2013 con i sindaci dei comuni di Ortona, Francavilla al Mare, Giuliano Teatino, Crecchio, Canosa Sannita e Miglianico e le associazioni Wwf e Nuovo Senso Civico.

FORUM DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA - E’ il Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua a promettere invece controlli, ritenendo prioritaria la bonifica di questo e degli altri siti contaminati nella Regione. “La vera grande opera – affermano gli attivisti - è il risanamento del territorio, che può dare più opportunità di lavoro rispetto ai cantieri di strade e TAV che, peraltro, aggiungono nuova pressione su un territorio già disastrato che crolla a valle ogni volta che piove. Bisogna invertire l'ordine delle priorità, invece di spendere 500 milioni di euro per nuove strade (come la pedemontana Abruzzo-Marche) e dedicare le briciole alle bonifiche: la salute, la qualità dell'ambiente, la sicurezza di scuole e case vengono prima di ogni altra opera”.

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