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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Torrebruna

Taglio di alberi non autorizzato: sequestrato bosco di oltre 13 ettari

I tre protagonisti della vicenda sono indagati per i lavori su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione. Rischiano l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15.493 a 51.645 euro

Rischiano l'arresto fino a due anni e un'ammenda da 15.493 a 51.645 euro i tre indagati per i lavori su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione. La vicenda è avvenuta in un bosco di Torrebruna. I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) e i carabinieri della Forestale di Atessa e Fara Filiorum Petri hanno proceduto al sequestro di oltre 13 ettari di superficie boscata dove era insediato un cantiere forestale in assenza di idonea autorizzazione regionale.

Nell’ambito di una più ampia attività di controllo con la collaborazione ai tecnici della Regione Abruzzo, i carabinieri hanno accertato il taglio di un bosco di conifere, precedentemente interessato da un impianto di arboricoltura da legno degradato e abbandonato da anni.

All’interno del bosco, impiantato negli anni settanta, si era naturalmente insediata una vegetazione arbustiva ed arborea di latifoglie, a prevalenza di roverella e orniello che, unitamente ad ulteriori evidenze quali i mancati spalcamenti e la presenza di numerose piante secche, dimostrava l’abbandono delle tecniche colturali da oltre 15 anni.

Per quanto l’insediamento fosse di origine artificiale, l’area sottoposta a sequestro va comunque ricondotta alla definizione di bosco, in quanto a seguito di rinaturalizzazione spontanea ultraquindicinale, ogni intervento selvicolturale necessita di autorizzazione da parte dell’Ente Regionale.

Ai tre indagati è stata contestata la violazione dell’art 181 del D.lgs 42/2004, lavori su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione, che prevede l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15.493 a 51.645 euro.

È in corso di quantificazione l’ammontare delle sanzioni amministrative per le violazioni alla legge regionale Abruzzo n. 3/2014.

Al fine di mitigare potenziali rischi di incendio boschivo per la presenza di consistente materiale seccaginoso (frascame) nelle aree interessate dal taglio, i militari operanti hanno richiesto l’intervento della stessa ditta boschiva che si è dimostrata collaborativa nel porre in essere gli opportuni accorgimenti.

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