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Cronaca

La Soprintendenza chiarisce la posizione sul monumento ad Achille

In risposta all'associazione D.Spezioli la soprintendente Mencarelli ribadisce la propria posizione nel non concedere il patrocinio

Statua di Achille si, statua di Achille no. Prosegue il botta e risposta tra l'associazione D. Spezioli e la Soprintendenza. Dopo una prima bocciatura da parte della Soprintendenza alla richiesta arrivata dall'associazione D.Spezioli di patrocinare un monumento di Achille in bronzo, da porre alla villa comunale di Chieti ora, con una lettera, la Soprintendente Mencarelli risponde alla successiva manifestazione da parte dei promotori dell'iniziativa.

Questo il testo della lettera:

Con un certo rammarico, chi scrive ha appreso da diverse testate giornalistiche che il parere della Soprintendenza, cui peraltro nelle vostre osservazioni in oggetto si dà una risposta puntuale e argomentata, è ridotto, per il pubblico esterno ai fatti, alla singola parola “fantarcheologia” avulsa dal contesto.

Da parte della Soprintendenza, occorre ribadire la volontà di portare i cittadini, le associazioni e tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio culturale, inteso in senso ampio, a comprendere le ragioni di un parere, positivo o negativo, che non sono mai fondate su sterili proclami e questioni di principio ma sull’osservazione e sulla partecipazione, per quanto possibile, alle dinamiche sociali e culturali di una comunità.

Emerge, dalla ricostruzione storica puntuale fornita nella nostra nota a Voi indirizzata, il fatto che la leggenda di Achille non è un patrimonio storico condiviso dalla comunità, ma una vera e propria costruzione retorica messa in atto in età moderna per nobilitare le origini della città e soprattutto per fornire un pretesto al potere delle famiglie nobili allora al governo, in contrapposizione con la capitale Napoli, nel solco del particolarismo che tanto ha danneggiato il nostro Mezzogiorno. Origini che, beninteso, sono invece affascinanti, anche senza ricorrere a figure mitologiche, e su cui gli organismi della tutela e della ricerca, Soprintendenze, Musei e università, si sforzano ogni giorno di far luce in maniera critica e il più possibile scientifica, allo scopo – in questo caso disinteressato- di permettere alle comunità di riappropriarsi delle proprie radici e di una consapevolezza storica fondata su dati concreti. Un’opera iniziata, in questa regione e in modo speciale nella città di Chieti, dai soprintendenti Annibaldi e Cianfarani, e proseguita in maniera ininterrotta fino ad oggi.

Nel merito dell’aspetto storico artistico- monumentale, poi, si ritiene necessario escludere a priori un intervento simile nel contesto di Piazza Mazzini, considerato già saturo di elementi d’arredo architettonici di altra provenienza. 
La Costituzione italiana garantisce come diritto inalienabile la libertà di pensiero e di espressione (art. 21); pertanto non spetta a questo Ufficio entrare nel merito delle informazioni e dei contenuti che l’Associazione Spezioli ritiene opportuno diffondere e a cui parte della cittadinanza può eventualmente offrire credito. Ma per tutti i motivi sopra addotti ed argomentati si ritiene di escludere il patrocinio e l’approvazione di questa Soprintendenza sull’iniziativa “Ce vò la cocce d’Achille” e sulla collocazione del monumento.

Con la certezza di incontrare, da parte dell’Associazione, un atteggiamento aperto e disponibile ad un confronto sereno, si porgono cordiali saluti. 

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