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Cronaca

La polemica: chi paga gli straordinari all'Esercito?

Il dispiegamento di militari che in questi giorni sta contribuendo a pulire le strade dalla neve non ha costi per l'amministrazione comunale. L'opposizione calcola un esborso pari a 3500 euro al giorno e incalza: "Non si sarebbe potuto affidare il compito alla Teate Servizi?"

Il Sindaco di Chieti prova a fare chiarezza su mezzi e militari utilizzati durante l'emergenza neve: 19 i primi, tutti a noleggio, tra bob cat, spargisale e lame, una cinquantina i secondi: quaranta nella parte alta e dice allo scalo, provenienti dal 123º Reggimento di via Ferri.

Umberto Di Primio, precisa che "Il dispiegamento di militari non ha costi per l'amministrazione comunale" sottolineando che pagherà lo straordinario di ufficiali e sottoufficiali in servizio sul territorio cittadino di tasca propria". Lo ha ribadito anche questa mattina in diretta telefonica con Uno Mattina su Rai 1.

Un'iniziativa lodevole ma di difficile attuazione: fonti dell'Esercito spiegano infatti che nessun comandante di reggimento potrà mai effettuare una fattura nei confronti di un sindaco o di un comune, né presentare un preventivo, visto che l'utilizzo dei militari è richiesto dai Prefetti e non dagli enti locali e gli eventuali pagamenti finiscono in compensazione tra gli enti dello Stato. Il sindaco, sempre in tv risponde: "Questo mi consola ma quando sabato ho allertato il reggimento mi è stato detto che ci sarebbero state delle spese e io mi sono offerto di sostenerle". Ma allora chi pagherà l'esercito? Marco Iaccchetta dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani in tv spiega che al termine dell'emergenza sarà compito dei sindaci ragionare assieme a Province e Regioni.

L'opposizione teatina incalza: "O il Sindaco non sa che gli ufficiali dell'Esercito Italiano non possono essere pagati da privati per l'esercizio delle loro funzioni pubbliche o il sindaco mente sapendo di mentire" le parole di Luigi Febo, ex assessore ai Lavori Pubblici che ieri, riferendosi alle apparizioni televisive, ha accusato Di Primio di protagonismo da fiction "da fare invidia persino al Alemanno".
Febo assieme al consigliere comunale e segretario cittadino del Pd Enrico Iacobitti, al capogruppo del Pd Alessio Di Iorio e al consigliere dello stesso partito Alessandro Marzoli, ha calcolato un esborso pari a 3500 euro al giorno, calcolando la somma sulla base di quanto si starebbe verificando ad Urbino dove gli spalatori sono dieci: un caso, quest'ultimo, di cui si è parlato lunedì sera durante la trasmissione Porta a Porta.

"Da quello che ha dichiarato il Ministero della Difesa abbiamo capito che i sindaci dovrebbero essere risarciti se e quando per i loro territori verrà dichiarato lo stato di emergenza - hanno detto i quattro esponenti politici teatini - Ma, se viene dichiarato lo stato di emergenza, come ha ricordato il governatore delle Marche, in base al decreto Milleproroghe pagherebbero i cittadini. Non avrebbe potuto il Sindaco affidare il servizio alla Teate Servizi? O prendere nominativi dalle liste di collocamento del nostro comune?"

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