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Cronaca Rapino

Scavi abusivi nel parco della Majella: sequestrata cava a Rapino

Nonostante un precedente sequestro, la società continuava a eseguire gli scavi. Le indagini del Corpo Forestale, dopo oltre un anno di monitoraggio, hanno rilevato una evidente modificazione dello stato dei luoghi

Il Corpo Forestale dello Stato ha sottoposto a sequestro preventivo la cava di proprietà della SAD Srl, in località “Foce” di Rapino per attività abusiva di estrazione di materiale lapideo.

Le indagini del personale di Pretoro e Fara Filiorum Petri, dopo oltre un anno di monitoraggio del sito, hanno rilevato una evidente modificazione dello stato dei luoghi dovuta a lavori illeciti di escavazione e artificiose movimentazioni di terreno per  mascherare gli scavi abusivi.

“La ditta proprietaria – spiegano dal Comando di Chieti - era infatti autorizzata dal 2009 alla sola lavorazione del materiale lapideo estratto sino ad allora e una parte dell’area di cava era già stata sequestrata nel 2010. Né il precedente sequestro, né l’espresso divieto di escavazioni e tantomeno la considerazione che la cava si trova in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed è compresa nei confini del Parco Nazionale della Majella hanno impedito l’opera di indiscriminato sfruttamento del territorio”.

Il GIP del Tribunale di Chieti ha quindi disposto il sequestro preventivo dell’intera area di cava. Il legale rappresentante della ditta proprietaria della cava ed esecutrice dei lavori è stato deferito all’autorità giudiziaria per il reato di opere eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica.

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