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Se Non Ora Quando: ripristinare il servizio sanitario per diagnosticare i tumori al seno

L'interruzione del progetto regionale "SenoSano" per il comitato rappresenta un grave errore che sta mettendo a rischio la salute delle donne. Il dibattito in Provincia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Il giorno 29 novembre 2011 alle 17.00, presso la sala consiliare della provincia, si è tenuto l’incontro sul tema: “Prevenzione del tumore al seno: screening mammografico ieri, oggi, domani”, organizzato dal Comitato “Se Non Ora Quando, Chieti”

L’incontro dibattito è stato, purtroppo, disertato dalle Istituzioni Locali. Unica Istituzione presente in sala è stata l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Chieti De Matteo, che per impegni precedentemente presi non ha potuto presenziare a lungo.

Molto importante sarebbe stato il confronto della platea con l’Assessore regionale alla Sanità e con il direttore Generale della ASL2, diretti responsabili della Sanità Pubblica Regionale. Per questo motivo le molteplici domande poste dal pubblico in sala spesso non hanno trovato risposte adeguate.

Vogliamo sottolineare che lo Screening mammografico è un diritto della donna sancito dal decreto LEA 29 Novembre 2001: una diagnosi precoce del tumore alla mammella significa avere salva la vita.

Il progetto regionale “SenoSano” aveva portato la regione Abruzzo ad avere 42 mammografi diffusi sul territorio, la cui certificazione di qualità veniva garantita da un unico ente regionale (ASL di Chieti) e un protocollo d’esame che era lo stesso su tutto il territorio. Ciò garantiva a tutte le donne abruzzesi di avere una stessa qualità di esame sia in termini di sicurezza che in termini di diagnosi.

Tale progetto, attivo dal 1999 al 2009, era arrivato a coinvolgere negli anni 2008/2009 (solo i primi 6 mesi) circa 45.000 donne (inviti inviati) con 18.000 mammografie effettuate per anno. In questi 10 anni sono stati diagnosticati 566 casi di tumore al seno, di cui 175 presentavano noduli inferiori al centimetro: intervenire in tale stadio significa avere salva la vita.

Il commissario governativo dottor Redigolo ha bloccato questo progetto nel Giugno 2009, tagliando i finanziamenti che ne permettevano l’attività.

L’onere di riorganizzare il servizio, che non sarà più regionale, è stato affidato alle singole ASL. La prima criticità notata e che, così, si perderà l’uniformità di qualità della prestazione: non tutte le ASL sono attrezzate come quella di Chieti, che era la capofila del progetto SenoSano.

Per quanto riguarda la ASL Lanciano – Vasto - Chieti il progetto, ad oggi, non è ancora partito e la dottoressa Marzia Muzi non ha potuto precisare la data di attivazione. La sua speranza è quella di renderlo attivo nei primi mesi del 2012.

E’ evidente che ci sono ancora problemi da risolvere per quanto riguarda il finanziamento al progetto, su questo argomento sicuramente il direttore generale della ASL 2 avrebbe saputo dare una risposta più precisa.

Se le previsioni della dottoressa fossero rispettate notiamo, comunque, che ci sono stati più di diciotto mesi di sospensione del servizio di screening e, quindi, di sospensione di un diritto.

Il Se Non Ora Quando di Chieti reputa l’interruzione del progetto “SenoSano” un grave errore che sta mettendo a rischio la salute delle donne.

I tumori non diagnosticati in tempo comportano, inoltre, un aggravio della spesa pubblica sanitaria, quindi ci chiediamo se davvero questa sospensione abbia portato dei benefici alle casse della Sanità regionale Abruzzese, fermo restando che la vita umana non dovrebbe dipendere da calcoli economici. Se sono necessari dei tagli nella spesa pubblica è lecito farli a scapito del diritto alla salute?

Il Se Non Ora Quando di Chieti chiede un ripristino del progetto “SenoSano” possibilmente nelle stesse modalità avute dal 1999 al Giugno 2009 per avere garanzia di uniformità regionale.

Il Se Non Ora Quando di Chieti vigilerà, mettendo in campo tutte le iniziative possibili, affinché il progetto di screening della ASL2 sia attivato quanto prima.

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