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Cronaca

Le scuole rifiutano la campagna di sensibilizzazione sulla donazione degli organi

La presidente Aido Fasciani lamenta: "Invitiamo i dirigenti scolastici, ma cestinano l'invito a far incontrare gli studenti di quarta e quinta con medici specializzati"

Le scuole teatine non vogliono sensibilizzare i propri studenti sulla donazione degli organi. La denuncia arriva dal presidente della sezione teatina di Aido (Associazione italiana donazione organi), Stefania Fasciani, che collabora con la Asl per eventi di informazione sull’argomento. 

“Come ogni anno - racconta - la dottoressa Lucia Liberatore, in qualità di coordinatore provinciale del Centro trapianti regionale Abruzzo Molise, ha inviato ai dirigenti di gli istituti scolastici l’invito ad aderire alla “Campagna di informazione sulla donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto terapeutico”. Nell’ambito del progetto, i medici specializzati della Asl Lanciano Vasto Chieti incontrano gli studenti di quarta e quinta superiore. Si tratta di incontri di un paio d’ore, nel corso dei quali si spazia dai temi della solidarietà e della partecipazione alla vita sociale, fino al rispetto della salute e della vita. I medici spiegano le conseguenze gravi che possono avere gli abusi, raccontando ai giovanissimi gli effetti nocivi sulla salute di comportamenti scorretti. 

“Tuttavia - lamenta la presidente Aido - il 90% dei dirigenti scolastici cestina l’invito ad aderire alla campagna di sensibilizzazione. Eppure - dice - una tematica come la donazione di organi è cultura, quale istituzione migliore di quella scolastica può promuoverla? Si tratta di educazione civica e diritto alla salute”. 

Per evitare che temi importanti come quello della donazione degli organi possano essere sottovalutati dalle istituzioni, Stefania Fasciani propone la stipula di un protocollo d’intesa tra l’ufficio scolastico regionale e il Centro regionale trapianti, che ha sede all’Aquila. “Così - spiega - l’Abruzzo può accrescere la propria cultura sulla donazione di organi, che è un bene comune: tutti possiamo essere potenziali donatori o riceventi. I giovani devono ricevere una formazione che vada oltre quella meramente scolastica”. 

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