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Cronaca Chieti Scalo

Sciopero alla Sixty, lavoratori sul tetto. Arrivano Di Primio e Di Giuseppantonio

Lo stabilimento di Chieti Scalo rischia di sparire insieme ai suoi 414 dipendenti: la nuova proprietà, infatti, potrebbe delocalizzare tutto all'estero. Sindaco e presidente della Provincia hanno fatto visita all'azienda

Oggi lo stabilimento Sixty di Chieti Scalo è in sciopero. La motivazione è dovuta alle mancate rassicurazioni ricevute dai sindacati sul futuro dell’azienda, acquisita da azionisti asiatici il 22 maggio scorso con il gruppo cinese Crescent HydePark per una somma vicina ai 300 milioni di euro. C’è il rischio che i cinesi possano decidere di delocalizzare la produzione all'estero, con un inevitabile taglio del personale (attualmente i dipendenti sono 414). Va considerato che l'ultimo piano industriale ha già previsto 170 esuberi. E così questa mattina i lavoratori hanno fatto sentire la propria voce salendo anche sul tetto della fabbrica.

Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, si sono recati presso la Sixty per esprimere la propria solidarietà agli operai e discutere con le rappresentanze sindacali e dei lavoratori. «Esprimiamo forte preoccupazione per la disattenzione e il disinteresse manifestati dai vertici aziendali della Sixty nei confronti di uomini e donne che hanno reso grande tale importante realtà produttiva – hanno detto Di Primio e Di Giuseppantonio – Il silenzio del nuovo acquirente non è certamente un buon segno per le speranze nostre e dei lavoratori. Come rappresentanti degli Enti Locali, crediamo che non si possano più chiedere né sacrifici né ulteriore comprensione ai lavoratori e ai sindacati. Riteniamo, a questo punto, che il Ministero del Lavoro, presso il quale da ultimo le parti si sono riunite, debba intervenire».

Di Primio e Di Giuseppantonio hanno già predisposto una nota congiunta da inviare al Ministero del Lavoro con la quale chiedono la riapertura immediata del tavolo tecnico, già riunitosi lo scorso 7 agosto, al fine di avere notizie circa i rapporti intercorsi tra il Ministero e le banche e soprattutto per sapere quale informazioni la nuova proprietà abbia fornito al Ministero sul futuro dell’azienda.

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