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Cronaca Scerni

Scerni, pozzo Santa Liberata: forti carenze nello studio di impatto ambientale

A farlo presente è Legambiente Abruzzo: "La documentazione tecnica della Medoilgas sul pozzo esplorativo di Santa Liberata è del tutto insufficiente ed inadeguata. Il quadro è complesso e preoccupante"

Legambiente evidenzia forti e gravi carenze nello studio di impatto ambientale del Comitato VIA sul progetto di “Pozzo esplorativo Santa Liberata” che la Società Medoilgas intende realizzare a Scerni.

 Assenti infatti, le verifiche di stabilità del pendio che comprende anche l’abitato cittadino, come gli studi sulle acque sotterranee, mancano inoltre la valutazione di incidenza ambientale, gli studi sulla flora e sulla fauna e sono state del tutto insufficienti le simulazioni sulle emissioni in atmosfera e sulla combustione del gas di prova. Tutto questo a 500 metri dal centro abitato di Scerni e dalla contrada Santa Lucia del Comune di Pollutri.

 "Il quadro è preoccupante – dichiara Luzio Nelli, membro della segreteria regionale di Legambiente –  e rischia di ipotecare seriamente il futuro di questo piccolo centro e delle attività economiche connesse, a partire dall’agricoltura di qualità e dal turismo sostenibile". Gli fa eco Giuseppe Di Marco, membro della segreteria regionale di Legambiente Abruzzo: "Ha senso tutto questo? Qual è il vantaggio per questo territorio e per la Regione Verde d’Europa? Noi siamo per un modello di sviluppo fondato sulla qualità, sul paesaggio, sul giusto connubio tra innovazione e valorizzazione locale e sul rispetto dei luoghi di origine e sulla salvaguardia dei beni ambientali".

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