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Cronaca Ortona

Sbarcati a Ortona i 38 migranti della Aita Mari: fra loro anche un bimbo di 7 mesi, tutti resteranno nei centri d'accoglienza abruzzesi

Quasi tutti arrivanno dalla Nuova Guinea, alcuni dal Senegal; all'arrivo nel porto le procedure sanitarie e poi un pasto caldo, con le operazioni andate avanti per tutta la notte

È arrivata intorno a mezzanotte e mezza, al porto di Ortona, la nave Aita Mari, dell'organizzazione non governativa spagnola Salvamento maritimo humanitario, con a bordo i 38 migranti salvati al largo di Lampedusa nei giorni scorsi. Le operazioni di sbarco sono terminate nelle prime ore della mattina.

All'attracco, è salita a bordo la squadra dell'Unità sanitaria marittima area di frontiera per le procedure sanitarie, tampone e visita di controllo. Dopodiché, ai migranti sono stati offerti una bevanda calda e un pasto a base di riso e carne.

A bordo della nave c'erano 38 persone, fra cui 18 minorenni, 7 non accompagnati, compresi un bambino di 7 mesi e uno di 2 anni. Quasi tutti arrivanno dalla Nuova Guinea, alcuni dal Senegal.

Le operazioni previste dal protocollo di accoglienza sono terminate in mattinata, con lo sbarco di tutti i migranti, partiti verso i centri di accoglienza straordinari abruzzesi, in particolare Dogliola, San Demetrio ne' Vestini, Penne, Roseto e Civitella del Tronto. 

Il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, presente sul posto, ha raccontato la fatica e le emozioni della nottata.

I migranti sono stati accolti dal personale della capitaneria di porto del comandante Francesco Scala, dell’autorità di sistema portuale, della questura di Chieti, del 118, dell’Usmaf, di carabinieri e guardia di finanza, della polizia locale, con il coordinamento di Gianluca Braga della Prefettura di Chieti. Hanno dato il proprio contributo anche i volontari di Croce Rossa, Cnab Protezione Civile e CB Protezione Civile, che con il Centro Operativo Comunale hanno organizzato, predisposto e allestito tutto il necessario per il campo di accoglienza. 

Sul posto era presente anche il senatore del Partito Democratico Michele Fina: "Sono qui - ha spiegato - perché penso che sia un mio dovere esserci, in modo assolutamente discreto, al fianco delle donne e degli uomini delle associazione di volontariato e delle forze dell’ordine, delle operatrici e degli operatori sanitari e della mediazione culturale. Siamo reduci da un’avvilente discussione in Parlamento contro le Ong. La gestione del fenomeno migratorio è un impegno serio che richiede concretezza ed umanità. Il ministro Piantedosi dovrebbe più di me venire a guardare negli occhi le persone che ha deciso di far navigare per molti giorni in più senza alcun senso".

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