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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Salumi di origine locale", ma la carne arriva dall'Ungheria: scatta la sanzione

I prodotti di una ditta laziale sono stati individuati in un supermercato teatino dai carabinieri forestali; i salumi sono stati ritirati e l'etichetta sarà cambiata secondo quanto prevede il regolamento dell'Unione Europea

Le etichette dei salumi avrebbero riportato un riferimento all'origine locale dei prodotti commercializzati, ma solo negli ingredienti sarebbe stata indicata la provenienza UE della carne suina utilizzata. 

Per questa ragione i militari del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del gruppo carabinieri forestale di Chieti hanno elevato una sanzione amministrativa di 4mila euro a una ditta laziale che vende i suoi prodotti anche in Abruzzo. 

In particolare, i carabinieri forestali hanno individuato alcune confezioni preimballare di salumi in un supermercato teatino. Secondo quanto contestato dai militari, sulla pagina frontale dell'etichetta c'era un chiaro riferimento all'origine locale dei prodotti, ma fra gli ingredienti era specificato altro. 

L'attività del Nipaaf ha consentito di verificare che la materia prima arrivata dall'Ungheria e che, sarebbe stato accertato, il prodotto era stato integralmente lavorato e trasformato in in località che non avevano alcuna attinenza con quanto suggerito in etichetta, in violazione del regolamento 1169/2011, che prescrive al livello comunitario le informazioni da riportare in etichetta.

Il Regolamento UE 1169/2011 prevede infatti che le informazioni sugli alimenti debbano essere precise, chiare e facilmente comprensibili per il consumatore e non devono indurlo in errore per quanto riguarda le caratteristiche dell’alimento e, in particolare, la natura, l’identità, le proprietà, la composizione, la quantità, la durata di conservazione, il paese d’origine o il luogo di provenienza, il metodo di fabbricazione o di produzione;

La ditta ha immediatamente provveduto al pagamento dell’importo contestato, prevedendo il ritiro dei prodotti difformi e la modifica dell’etichettatura ritenuta ingannatoria.

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