rotate-mobile
Cronaca

La denuncia: "All'ospedale di Chieti salme Covid insieme alle altre"

La Federcofit ha scritto una lettera all'assessorato regionale alla Sanità e alla Asl2. Chiede risposte certe per la tutela della salute di chi opera nel comparto funerario

"Salme Covid insieme alle altre all'ospedale di Chieti": la denuncia arriva dalla Federcofit Abruzzo che chiede sicurezza per una categoria che lavora in prima linea.

Questa la situazione denunciata in una lettera del presidente regionale della Federazione comparto funerario Pierpaolo Di Rocco indirizzata all'assessorato regionale alla Sanità, al direttore sanitario della Asl 2 e alla dirigenza epidemiologica.

Nella lettera, pubblicata dall’agenzia Dire, si fa riferimento a un episodio in particolare quando, nel locale deposito dell'ospedale SS. Annunziata, gli operatori si sono trovati a lavorare alla presenza di sei salme, quattro delle quali infette. 

“Sono stati due mesi d’inferno – racconta Di Rocco – nei quali l'associazione rappresentante funebri non ha voluto sollevare polemiche ma adesso basta. Vogliamo risposte certe per la tutela della salute di chi opera nel settore e iniziamo un cammino di perentorietà per ottenerle, con l'intenzione di interfacciarci soltanto con il direttore sanitario e l'assessorato e non più - sottolinea - con questi signori preposti al servizio che dovrebbero rappresentarli e che invece ci trattano con indifferenza, solo con il condizionale quando facciamo domande e che, se puntiamo i piedi, urlano e minacciano”.

La federazione vuole sapere dal direttore sanitario della Asl perché è stato permesso di tenere defunti Covid e no-Covid nella stessa stanza, specialmente alla luce del fatto che “i defunti per Covid dovrebbero essere tempestivamente chiusi nel feretro, senza la tradizionale vestizione e con adeguata protezione disinfettante, al fine di evitare il possibile contagio”, ma vuole anche chiarimenti sul “perché un tecnico abbia adibito a suo ufficio una camera ardente” si legge ancora.

Federcofit chiude auspicando maggiore sicurezza e la “predisposizione di percorsi specifici e differenziati per i defunti in base alla causa della morte, per consentire anche ai defunti non infetti di poter essere salutati dai propri cari".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La denuncia: "All'ospedale di Chieti salme Covid insieme alle altre"

ChietiToday è in caricamento