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Polaris, la rotta dei Balcani immortalata da due fotografi teatini

Alessandro Battista e Simona Budassi hanno viaggiato per una settimana fra Serbia, Macedonia e Grecia, immortalando il viaggio dei profughi verso il nord Europa

Sette giorni fra Serbia, Macedonia e Grecia, nel mese di febbraio, per immortalare la quotidianità dei profughi in cerca di un’alternativa di vita dopo aver lasciato Siria, Afghanistan, Iraq, Pakistan, Iran. Questo il viaggio dei teatini Alessandro Battista e Simona Budassi, fotografi per passione, che da venerdì, fino a questa sera (domenica 11 settembre), alle ore 20, espongono a palazzo de’ Mayo. Si chiama Polaris, racconto di un passaggio l’esposizione di trenta scatti selezionati per raccontare una storia comune a tanti, ma diversa in ogni suo particolare. Dall’anziana che attende di usare il bagno, nel campo profughi, ai passeggeri in attesa di un treno che li porti verso il nord Europa, ai bambini che, per affrontare le ore vuote, improvvisano una sfida correndo dietro il pallone.

Battista e Budassi, entrambi classe 1973 e appassionati di fotografia, si sono conosciuti durante un corso. Ed è fra uno scatto e l’altro che è nata l’idea di un reportage da quella parte di mondo quasi sospesa in un limbo, mai abbastanza raccontata dai media tradizionali. Alla fine del 2015 hanno iniziato a studiare la rotta, a prendere contatti - “soprattutto tramite i canali social dei volontari in servizio in quelle zone”, spiegano - a capire come arrivare e entrare nei campi. 

Finalmente, a febbraio, sostenuti dalla Caritas, la partenza. Un viaggio di appena una settimana, ma denso di emozioni e storie, catturate nell’obiettivo delle macchine fotografiche. Immagini in cui la quotidianità di qualunque essere umano, dal gioco chiassoso dei piccoli, al rito della rasatura mattutina, si intreccia con la storia, gli equilibri politici, le frontiere chiuse e i muri troppo rigidi

Dalla selezione di centinaia di scatti è nata la mostra Polaris, nome della stella polare boreale che indica il nord. La stessa direzione, il nord Europa, cui ambiscono migliaia di profughi. I due fotografi definiscono il loro “un viaggio da privilegiati”, attraverso la rotta balcanica che i migranti cercavano di superare indenni.

L’obiettivo di Alessandro Battista e Simona Budassi è riuscire a portare la mostra Polaris anche in altri spazi e, magari, continuare a raccontare il viaggio dei migranti che cercano di raggiungere il nord Europa attraverso i balcani.

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