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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Rigopiano: gip dispone l'archiviazione per 22 indagati, scagionati anche gli ex governatori

Escono D'Alfonso, Del Turco e Chiodi. Il dispiacere del Comitato vittime di Rigopiano:"Continuiamo la nostra battaglia"

Archiviazione per 22 indagati nell'inchiesta sul disastro di Rigopiano: lo ha deciso il gip del tribunale di Pescara Nicola Colantonio. A Farindola (Pescara) il 18 gennaio del 2017, una valanga travolse un albergo provocando la morte di 29 persone.

Tra gli altri indagati, è stata disposta l'archiviazione per gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi. E ancora: diversi assessori alla Protezione civile, Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Mahmoud Srour, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca, la funzionaria della Protezione Civile Tiziana Caputi, l'ex vicepresidente della Regione Abruzzo Enrico Paolinim, e Daniela Acquaviva, funzionaria della Prefettura di Pescara che materialmente rispose al telefono quando fu lanciato il primo allarme lanciato dal ristoratore Quintino Marcella (ma resta imputata nel procedimento bis per depistaggio).

"Non si ritiene che gli elementi investigativi indicati negli atti di opposizione (in quanto irrilevanti) possano incidere sulle risultanze investigative, precise ed esaustive, raccolte dal pm, non potendo sminuire le considerazioni da questi assunte nella richiesta di archiviazione e condivise da questo giudice. Pertanto può affermarsi che le risultanze investigative non permettono di sostenere l'accusa in giudizio" scrive il gip.

I legali: "Perplessi su D'Alfonso"

"Né io, né i colleghi del mio team, gli avvocati Gabriele Germano, Massio Reboa, Silvia Rodaro, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli, avevamo proposto opposizione all'archiviazione per alcuni indagati in quanto condividevamo e condividiamo sul punto le posizioni della Procura della Repubblica di Pescara. Quindi non siamo stupiti dell'ordinanza odierna del gip Nicola Colantonio". È quanto dichiara l'avvocato Massimo Reboa, legale di alcuni familiari delle vittime di Rigopiano, commentando l'rchiviazione per i 22 indagat. "Qualche perplessità l'abbiamo, viceversa, sul giudizio assolutorio formulato nei confronti dell'ex presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso - spiega il legale - solo perché, avendo dichiarato formalmente lo stato di emergenza in data 12 gennaio 2017, avrebbe dovuto essere informato formalmente dal sindaco di Farindola della situazione delle turbine nel Vestino. Come ho affermato in aula, D'Alfonso era una sorta di re delle turbine e, quindi, sul punto le indagini, a nostro avviso, andavano approfondite. L'ordinanza di archiviazione non deve lasciare sogni tranquilli all'onorevole D'Alfonso: infatti le indagini difensive degli avvocati e dei giornalisti d'inchiesta hanno portato, negli ultimi giorni, a scoperte molto importanti e, quindi, in presenza di nuovi elementi, il fascicolo a carico dell'ex presidente - annuncia l'avvocato - potrebbe riaprirsi".

Il Comitato vittime: "Continuiamo la nostra battaglia"

Delusione, invece, da parte del Comitato vittime di Rigopiano: "Apprendiamo con sommo dispiacere delle decisioni del gip Colantonio. Pur rispettando e accettando con rispetto tale dispositivo, ci sentiamo in dovere di continuare la nostra battaglia a sostegno dei famigliari che ci hanno creduto e che si sono opposti alle richieste di archiviazione. Per noi non è una sconfitta perché leggendo bene le motivazioni - sottolinea il Comitato Vittime - ci sono ottimi spunti giurisprudenziali per ritenere che le nostre idee sui fatti erano fondate''.

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