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Cronaca

Rifiuti, la denuncia di IdeAbruzzo: "Chieti sarà una pattumiera"

L'associazione sospetta che ci sia un disegno preciso che farà della città il ricettacolo dei rifiuti. Precisa che l'emergenza è iniziata nel 2008, con la chiusa della discarica di Fara ed è proseguita con l'apertura di 20 impianti nei paesi limitrofi

IdeAbruzzo interviene sulla questione rifiuti e lancia una provocazione: “Appare che ci sia davvero un disegno preciso che prevede che Chieti diventi la pattumiera d’Abruzzo”. In una nota firmata da Sergio Montanaro, componente del direttivo regionale dell'associazione politico culturale, infatti, precisa che il problema in città esiste da tempo e che è ben più complesso del semplice scarico dei rifiuti pescaresi nell’impianto di Casoni.

La nascita dell'emergenza rifiuti, madre di questa ed altre situazioni simili a livello regionale – si legge - non è recente, ma neanche troppo lontana nel tempo da non essere individuabile come percorso”. Secondo IdeAbruzzo da anni le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno preferito evitare di risolvere il problema lasciando un vuoto.

La prima tappa che ha portato allo stato attuale, per l’associazione, è stata la chiusura della discarica di Fara Filiorum Petri nel 2008. Da allora nelle immediate vicinanze della città sono stati aperti una ventina di impianti. Un dettaglio che secondo IdeAbruzzo dimostra che “la realizzazione della filiera del rifiuto si sta formando e completando velocemente intorno a Chieti”.

“A poche decine di metri da Chieti e dal suo abitato – si legge nella nota - ci si sta battendo aspramente per impedire la costruzione di un impianto sul territorio di Casalincontrada che potrebbe portare, a non a molta distanza da Casoni e da tutte le altre installazioni operante nella lavorazione di rifiuti, circa 200 mila tonnellate di rifiuti annui, di cui oltre il 65 per cento provenienti da fuori regione e  derivanti da materiali quali car-fluff , gomme ed altri infiammabili. In più, oltre un anno fa è stato fortemente segnalato l'accelerazione di quella che parrebbe la creazione di un polo della lavorazione dei rifiuti”. Ma per IdeAbruzzo gli amministratori, “non solo gli ultimi in carica”, non hanno fornito alcuna risposta efficace.

Continua la strigliata alla politica, non solo a livello comunale: “Le varie leggi regionali che si sono succedute – scrive ancora Montanaro -  sia da parte del centro-sinistra che del centro-destra, non hanno chiarito, ma anzi hanno lasciato molte lacune. La stessa Provincia di Chieti non ha ancora predisposto un piano per i rifiuti al passo con le disposizione e normative vigenti”.

IdeAbruzzo si dice contraria alla “città metropolitana”, se questo implica “riservare a Chieti il ruolo di ricettacolo della spazzatura”. E conclude promettendo di lottare contro questa prospettiva con un’idea precisa: “Questo modello ha fallito e i danni che ne deriveranno sono pesanti sotto tanti aspetti”.

Dello stesso parere l’opposizione, che si schiera contro l’eventualità che a Chieti vengano portati i rifiuti di Pescara. Alessandro Marzoli, vice presidente del consiglio comunale, promette “qualsiasi battaglia, anche fisica, per le strade e davanti la discarica, perché la nostra città non diventi la pattumiera dell’Abruzzo”. 

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