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Cronaca

La discarica Casoni non sarà ampliata, la Regione dice sì al compostaggio

In un incontro con l'assessore regionale Di Dalmazio, Di Primio e Bevilacqua ottengono che l'ingrandimento venga cancellato dalla programmazione triennale. Via libera alla costruzione di un impianto di compostaggio

La discarica di Casoni non sarà ingrandita. Al posto dell'ampliamento, la Regione ha stanziato 12 milioni di euro per realizzare un impianto di compostaggio. È il risultato dell’incontro di stamani tra il sindaco, Umberto Di Primio, l’assessore ai Rifiuti, Alessandro Bevilacqua, e l’assessore regionale all’ambiente, Mauro Di Dalmazio

Nella riunione l’amministrazione teatina ha presentato una nota ufficiale, la seconda dopo quella di luglio 2011, per opporsi all’ipotesi di ampliamento del 10 per cento di Casoni. E la Regione ha raccolto l’appello: questo intervento è stato cancellato dal Documento di programmazione 2012-2015.

“È una soluzione che presenta pro e contro – precisa Bevilacqua – ma abbiamo ascoltato le richieste dei cittadini. Con l’ingrandimento, la discarica di Casoni si saturerebbe in 20 anni, contro i 10 previsti adesso, ma dobbiamo salvaguardare Chieti”.

A quel punto saranno i rifiuti teatini ad aver bisogno di un'altra collocazione. Ma si stanno già valutando soluzioni alternative. L’intervento più urgente, al momento, è la realizzazione di un impianto di compostaggio. Nel corso dell’incontro con Di Dalmazio, Di Primio e Bevilacqua hanno chiesto che questo intervento venga inserito nella programmazione triennale.

“La raccolta differenziata – spiega ancora Bevilacqua -  oggi ha raggiunto il 61 per cento e la Mantini arriva fino a Rovigo per smaltire l’organico. Abbiamo bisogno di un impianto di compostaggio, soprattutto considerato che ora esiste solo quello di Cupello che è troppo piccolo”. Per realizzare l’impianto la Regione ha già previsto circa 12 milioni di euro, una parte provenienti dai fondi Fas, che saranno elargiti a fondo perduto. L’opera sarà realizzata con un accordo pubblico-privato, ma i dettagli sono ancora tutti da definire. 

Quel che è certo è che una soluzione del genere, “realizzata lontano dai centri abitanti”, assicura l’assessore ai Rifiuti, garantirebbe al Comune un vantaggio economico notevole. “Ho visitato un impianto di compostaggio nei pressi di Cuneo – racconta Bevilacqua – e non solo usano il compost come concime. Ma riescono anche a produrre energia elettrica, risparmiando sulle bollette, e addirittura a rivenderla allo Stato”.

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