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Cronaca Chieti Scalo

Riapre la piscina devastata: 50mila euro di danni

Buchi nei muri, cassaforte divelta, asciugacapelli rotti e gettoniere scassate: ammonterebbero a 50mila euro i danni del raid vandalico di questa notte, scoperto dalla vice presidente di Teate Splashing Bissichini, che racconta gli attimi terribili e assicura: "Non ci lasciamo intimidire"

Uno sfregio violentissimo al cuore della comunità, la spedizione di qualche balordo che ben conosceva i luoghi in cui ha fatto razzia, per colpire forse l’associazione Teate Splashing, o semplicemente per tentare di bloccare l’attività sportiva. Difficile capire perché queste notte un gruppo di vandali abbia devastato gli spogliatoi e gli uffici della piscina comunale di via Maestri del Lavoro. Quel che è certo è che l’associazione che la gestisce non si lascia intimidire: questa mattina (venerdì 20 febbraio) molti istruttori sono arrivati appositamente per aiutare a pulire i calcinacci e già all’ora di pranzo i buchi causati dalla furie incivile dei picconi erano stati riparati alla bell’e meglio per far ripartire i corsi.

Alle 15, assicura l’associazione, la piscina riaprirà, seppure con qualche disagio, per tenere regolarmente i corsi.

“Nonostante tutto si va avanti – dice Fiorella Bissichini, vice presidente di Teate Splashing – dobbiamo dare un segnale positivo”.

È stata proprio lei, all’alba di questa mattina, a scoprire quel che era accaduto nella notte. “Sono arrivata alle 5.30, mi ero accordata con una delle istruttrici per fare una nuotata prima di andare al lavoro. Mentre la aspettavo, avendo le chiavi sono entrata nell’ufficio, ma la porta non si apriva: ho pensato avessero spostato il mobile perché qualcosa era caduto dietro. Ma è bastata un’occhiata alla segreteria per capire quello che era successo”. Immediatamente ha chiamato i carabinieri, accorsi in pochi minuti insieme a Gianfranco Puddu, presidente di Teate Splashing.

“Insieme siamo andati a verificare gli altri danni e abbiamo visto che era un disastro anche negli spogliatoi. È probabile che avessero finito ad poco, perché quando abbiamo iniziato a perlustrare con i carabinieri si sentiva ancora odore di bruciato”. Per ora è impossibile quantificare la somma necessaria a ripristinare tutto, c’è chi parla di 50mila euro. Quel che è certo è che i vandali, probabilmente 4 o 5, non hanno usato le porte. Sono arrivati dalla collinetta che sovrasta la piscina tagliando un pezzo di siepe e aiutandosi con una lunga scala a pioli, che si trovava da tutt’altra parte.

Poi, a colpo sicuro, con una mola, dall’esterno, hanno bucato il muro nel punto esatto in cui si trovava la cassaforte, lasciandosi dietro una busta di monetine. Perché nello stadio del nuoto non c’era nulla di prezioso e i pochi oggetti di valore, come i monitor, i computer o i distributori automatici di bibite e snack, non sono stati neppure toccati. “Il bottino totale – spiega Bissichini – è sui 1.500 euro, fra le monetine nelle gettoniere e quelle nella cassaforte”.

Infatti, oltre ad aver sradicato il muro in cerca di chissà che cosa, dopo aver fatto razzia negli uffici creando il caos più totale e rovesciando tavoli e armadietti, i vandali non si sono accontentati. Hanno rotto uno per uno gli asciugacapelli, in cerca dei pochi spiccioli inseriti dagli utenti, e le docce a pagamento.

Poi, armati di alcuni attrezzi sequestrati dai carabinieri, hanno fatto 8 enormi buchi nei muri degli spogliatoi e degli uffici. Intatta l’area che ospita la palestra Ashanti, così come intatti sono i pc della segreteria. Particolari che fanno pensare ad un raid mirato per creare danni e bloccare le attività. .

Piscina comunale devastata 20.2.2015

In mattinata è arrivato anche il sindaco Umberto Di Primio, furioso per l’ennesimo atto vandalico contro la comunità: “Sembrerebbe uno sfregio per bloccare le attività della piscina – ha commentato – questi sono animali che andrebbero puniti duramente. Non è un danno all’associazione, ma all’intera città”. Da Facebook ha lanciato un appello ai cittadini che abitano nelle vicinanze, affinché raccontino, a lui o ai carabinieri, anche in forma anonima, qualunque particolare utile ad individuare i balordi di questa notte.

Intanto le attività della piscina, seppure con qualche disagio, sono pronte a ripartire. La ditta che si occupa degli asciugacapelli è arrivata da Roma per sistemare almeno una parte degli apparecchi e consentire agli utenti di usufruire di tutti i servizi.

Teate Splashing ha già contattato l’assicurazione per fare una stima dei danni, mentre i carabinieri indagano sul raid vandalico. Oltre agli attrezzi lasciati sul luogo, sono pochi per ora gli indizi a disposizione degli investigatori. La piscina, infatti, recentemente ristrutturata dall’associazione come previsto dal contratto di affidamento siglato con il Comune, non è dotata di telecamere esterne. “Proprio ieri sera – racconta Bissichini – stavamo parlando di questo, avevamo già stipulato dei fondi per la videosorveglianza”. 

E i ladri vandali, probabilmente, sapevano della mancanza di occhi elettronici che potessero immortalare la loro bravata.

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