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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Vasto

Rapina portavalori in A14: nuovi arresti, chiuse le indagini

Nove in tutto le persone sono state arrestate per la rapina al furgone portavalori "Aquila" avvenuta il 14 dicembre 2012 tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud dell'autostrada A/14

Nuovi arresti relativi alla rapina al furgone portavalori "Aquila" avvenuta il 14 dicembre 2012 tra i caselli di Vasto Nord e Vasto Sud dell'autostrada A/14, effettuato da un commando armato.

Presi a Cerignola (Foggia), dopo 18 mesi di indagini, V.S. e L.C., ritenuti responsabili materiali, in concorso, della rapina, sulla base sia della comparazione dei profili biologici prelevati sui passamontagna all'epoca abbandonati nel Fiat Scudo usato per la fuga, sia del traffico telefonico dei cellulari utilizzati.

Oggi, in una conferenza stampa nella sede della Compagnia carabinieri di Vasto, i dettagli dell'operazione che ha permesso di arrestare una banda che il maggiore Giancarlo Vitiello, comandante della Compagnia, ha definito "spietata, determinata e organizzata". "In qualche modo - ha aggiunto - si puo' dire che sia stata una fortuna che nei momenti della rapina e della fuga dall'autostrada non si siano imbattuti in auto di Carabinieri o Polizia. Ci sarebbe scappato sicuramente il morto".

Quella mattina il gruppo entro' in azione bloccando a colpi di kalashnikov e fucili a pompa il furgone blindato su cui viaggiavano tre guardie giurate, rimaste illese, per un'azione durata meno di 20 minuti e un bottino di 600mila euro. Sono state raccontate le fasi concitate della fuga, con le tre auto usate per bloccare il furgone date alle fiamme, la fuga a piedi e il sequestro di altri due mezzi a due automobilisti di passaggio, sulla provinciale che collega Vasto a San Salvo.

L'arrivo a San Salvo dove, in via San Giuseppe, furono lasciati in un garage 50mila euro, probabilmente la ricompensa per chi fornì loro il punto d'appoggio, e la fuga su un furgone bianco fino a Montefalcone del Sannio (Campobasso), dove una volta intercettati abbandonarono parte del bottino, due fucili a pompa, un kalashnikov e diversi passamontagna. Proprio i dati del proprietario del furgone consentirono i primi arresti. 

Dei nove della banda sette persone ritenute responsabili a vario titolo con le accuse di concorso in tentato omicidio aggravato, rapina, detenzione e porto abusivo di armi da guerra e parti di essa, ricettazione, incendio doloso erano state già arrestate nei mesi scorsi

L'attività investigativa è stata condotta con il coordinamento dai pm della Procura di Vasto, Giancarlo Ciani ed Enrica Medori.

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