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Cronaca Vasto

"Non è un Paese per Fossili", la Rainbow Warrior di Greenpeace in azione contro Rospo Mare

La nave simbolo di Greenpeace contro le trivellazioni off-shore nei mari italiani. Al largo della costa vastese sono stati approvati tre nuovi progetti petroliferi

La Rainbow Warrior, nave simbolo di Greenpeace, ieri mattina è entrata in azione nel mar Adriatico presso la piattaforma petrolifera Rospo Mare B, di proprietà di Edison ed Eni. Uno striscione composto da 3600 luci a led è stato acceso sul fianco della nave con il messaggio "No trivelle" mentre attivisti a bordo di gommoni hanno aperto un banner con scritto "Non è un Paese per Fossili", per denunciare ancora una volta la follia delle trivellazioni off-shore nei mari italiani e chiedere al governo di puntare su efficienza e rinnovabili, abbandonando petrolio e carbone.

Il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente ha recentemente espresso parere positivo alla realizzazione di tre nuovi pozzi petroliferi nella concessione Rospo mare di fronte a Vasto, attiva da diversi anni. Oltre ai pozzi è previsto anche lo scavo di un dreno orizzontale nel giacimento a 11,5 miglia dalle spiagge di Vasto e San Salvo.

La Rainbow Warrior di Greenpeace a Vasto

"Facciamo da anni campagna contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia, e crediamo che trivellare i nostri mari, dalla Sardegna al Canale di Sicilia e all'Adriatico, è una follia sotto ogni punto di vista" dichiara Luca Iacoboni, responsabile Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia. "Per estrarre poche gocce di petrolio - l'equivalente di pochi mesi di consumi - si rischia di compromettere in modo irreversibile l'ambiente, mettendo in ginocchio settori fondamentali per l'economia locale, come turismo e pesca sostenibile".

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