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Cronaca

Maltempo: in provincia 18 milioni di danni su strade e scuole

Frane, crolli, buche, fango e infiltrazioni d'acqua rendono la provincia di Chieti una delle più danneggiate dal maltempo delle ultime settimane. Il bilancio è ancora provvisorio

Circa 18 milioni di euro di danni, nove strade ancora chiuse al traffico, tre ponti strettamente monitorati, un’abitazione sgomberata al centro di Ari e interventi urgenti di manutenzione sulla rete viaria e sull’edilizia. È il bilancio, ancora provvisorio, tracciato dalla Provincia dopo l’ultima ondata di maltempo, la terza nel giro di poche settimane, che ha messo in ginocchio un territorio già ferito dalla penuria di fondi. Frane, crolli, buche, fango e infiltrazioni d’acqua rendono la provincia di Chieti una delle più danneggiate dal maltempo delle ultime settimane.

Una situazione tragica illustrata questa mattina (giovedì 5 dicembre) dal presidente Enrico Di Giuseppantonio, l’assessore alla Viabilità Antonio Tavani e quello all’Edilizia provinciale Donatello Di Prinzio.

Una stima completa dei danni causati dalle forti piogge di lunedì deve essere ancora completata: finora sono stati spesi 160mila euro solo per ripulire le strade dal fango e si prevede che il costo per riparare tutti i disagi sarà di 11 milioni e mezzo di euro. La scorsa settimana era stato il ciclone “Attila” a vessare la provincia con la neve, che ha fatto rompere le piante e gli alberi ancora verdi: la pulizia è costata 500mila euro. Ancora prima, a metà novembre, un’altra ondata di pioggia abbondante aveva causato un’alluvione con danni per 4 milioni e 700mila euro soltanto per le strade di proprietà dell’ente.

Gran parte degli edifici danneggiati dalle piogge, 26 su 80 di proprietà dell’ente, sono istituti scolastici, con riparazioni che costeranno 1 milione e 200mila euro. Oltre alla sede della Provincia, alla questura, al polo tecnico e alla Csa, dovranno essere effettuati interventi urgenti di ripristino al liceo scientifico Masci, all’istituto tecnico Galiani, all’istituto d’arte Nicola da Guardiagrele, al tecnico Einaudi di Lanciano, allo scientifico di Francavilla, al nuovo istituto De Giorgio di Lanciano, all’industriale della città frentana e all’istituto tecnico Marino di Casoli. A questi istituti si aggiungono altre scuole in cui le infiltrazioni hanno causato danni: la sede storica del magistrale, l’istituto tecnico commerciale e per geometri e l’istituto d’arte di Lanciano, il liceo Spaventa di Atessa, l’alberghiero di Villa Santa Maria, lo scientifico, l’industriale, il classico, l’istituto tecnico e il magistrale di Vasto, il convitto nuovo di Scerni, l’istituto tecnico Spataro di Gissi.

Di Giuseppantonio chiede lo stato di emergenza per la provincia, per riuscire ad ottenere fondi che aiutino a ripristinare la normalità. “Il Governo non può fare come nel 2012”, si sfoga, quando dopo le nevicate di febbraio ci autorizzò a spendere soldi per la pulizia delle strade promettendo rimborsi che poi clamorosamente non sono arrivati alla nostra Regione”. La spesa causò alla Provincia un buco in bilancio di 1 milione  mezzo di euro.

“Chiediamo anche la sospensione delle tasse alle aziende realmente danneggiate – prosegue– e che vengano indennizzate le spese che enti Pubblici e privati sosterranno per riparare i danni”. Il presidente ha già scritto al presidente del consiglio Enrico Letta e al governatore Gianni Chiodi per chiedere la deroga al patto di stabilità per le spese sostenute a causa con il maltempo.

Ma guardando al futuro, Di Giuseppantonio chiede “un’analisi rigorosa della situazione per capire se vi sono fondi che possano essere ricollocati per impostare un grande piano di manutenzione delle strade e del territorio provinciale in generale”. I danni causati dal maltempo, infatti, sono stati aggravati dalla scarsa manutenzione: cunette e fognature non pulite, letti di fiumi invasi da detriti hanno determinato conseguenze che altrimenti avrebbero avuto un peso inferiore. “Altrimenti ci ritroveremo in un costante stato di emergenza”, lancia l’allarme.

Anche Tavani lancia l’allarme sulla mancanza di risorse per provvedere alla manutenzione ordinaria: “Numerosi ponti sono in condizioni precarie – denuncia – chiuderne anche uno solo significherebbe mettere in ginocchio il territorio dal punto di vista economico, sanitario e sociale”. Una soluzione utile, per lui, sarebbe “indirizzare il 4% dei fondi Fas Abruzzo alla manutenzione delle strade”.

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