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Cronaca San Giovanni Teatino

Niente cassa e tfr, protestano i lavoratori di Mercatone Uno in Regione

Chiedono tempi certi dal momento che, nonostante gli accordi, non hanno ancora percepito nulla. Lunedì pomeriggio il tavolo istituzionale. Il Pd: “La Regione attivi subito politiche a sostegno delle famiglie in difficoltà"

Protesta dei dipendenti abruzzesi di Mercatone Uno questa mattina nella sede della Regione Abruzzo a Pescara.

 Una rappresentanza dei 150 lavoratori rimasti a casa dopo il fallimento del gruppo chiede all'istituzione di dare seguito all'impegno preso con l'approvazione, un mese fa, della risoluzione per tutelare i dipendenti. 

Alcuni lavoratori hanno avuto modo di parlare con i segretari dell'assessorato ripresentando le problematiche con cui hanno ancora a che fare, ma non è stato possibile incontrare l'assessore regionale Mauro Febbo. Il tavolo istituzionale è previsto per lunedì prossimo alle 16. I lavoratori chiedono tempi certi: il Tfr non è ancora stato erogato e la cassa integrazione, anche se approvata, non è ancora arrivata nelle loro tasche.

Sulla crisi del Mercatone Uno i consiglieri regionali del Pd chiedono alla Regione di attivarsi subito politiche a sostegno delle famiglie in difficoltà e prevedere misure strutturali.

“È  inaccettabile – commentano Silvio Paolucci, Antonio Blasioli e Dino Pepe - che stamattina non fosse presente alla riunione con i sindacati neanche un esponente politico della giunta Marsilio e lo è altrettanto che i lavoratori paghino dissidi interni alla giunta, in particolare quelli fra Fioretti e Febbo. È inaccettabile che, dopo l’incontro del 5 giugno fra l’assessore Febbo e i lavoratori di Mercatone Uno, neanche una delle proposte di sostegno presentate dai rappresentanti sindacali siano state accolte. Ed è inaccettabile che il tavolo nazionale del ministro Di Maio, stessa compagine governativa della Regione Abruzzo, non abbia ancora prodotto un solo atto utile a tutelare i lavoratori".

In Abruzzo la crisi di Mercatone Uno vede coinvolti 108 dipendenti, per un totale di tre punti vendita. "I residenti nelle province di Teramo e Pescara, al contrario di Chieti, non hanno ricevuto ancora il Tfr, un loro diritto, che gli permetterebbe di tirare una boccata di ossigeno - dicono ancora i consiglieri regionali -  ad oggi la Regione non si attivata presso i Comuni, le banche e gli istituti di formazione per porre argine al dramma che stanno vivendo queste famiglie. Le richieste dei sindacati erano semplici, e le procedure per attivarle sono già state messe in campo in altre Regioni: contributi per il pagamento degli affitti, dei ticket, delle utenze domestiche e dei libri di testo, sospensione del pagamento dei tributi comunali, blocco della Tari, dei mutui e degli interessi legati ai mutui, ma anche l’attivazione di ricorsi di formazione, che permetterebbero ai lavoratori di riqualificarsi e di potersi immettere nuovamente nel mercato del lavoro con celerità. Nulla di tutto ciò è stato fatto e oggi non era presente nessun esponente dell’amministrazione Marsilio a spiegare il perché di questo lassismo.  Quindi - chiudono - oggi ci uniamo al grido dei sindacati, e chiediamo alla Regione di dare subito risposte certe, attraverso le procedure che riterrà più veloci e opportune, ai lavoratori. Tutto ciò deve avvenire prima della fine del mese, se non vogliamo che una situazione già drammatica precipiti e non ci sia più tempo per tutelare questi cittadini".

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