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Cronaca Atessa

"Giù le mani dall'ospedale", i cittadini protestano ad Atessa

Stamane i cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la decisione della Asl di chiudere il reparto Chirurgia, con annesso blocco operatorio, a partire dal 7 aprile

"Giù le mani dall'ospedale". "Paolucci, vattene ad Agnone: vergognati". "Tagliate dove ci sono gli sprechi, non dove si lavora". Questi alcuni degli striscioni esposti stamane ad Atessa, dove i cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la decisione della Asl di chiudere il reparto Chirurgia del San Camillo, con annesso blocco operatorio, a partire dal 7 aprile nell'ottica della razionalizzazione della spesa in materia di sanità.

Centinaia di persone hanno manifestato facendo sfilare simbolicamente un carro funebre. Erano presenti il comitato sorto in difesa dell'ospedale, il sindaco Nicola Cicchitti, i suoi colleghi degli altri Comuni del comprensorio e vari esponenti politici locali, tra cui il consigliere regionale Mario Olivieri (Abruzzo Civico).

A tale proposito, il segretario provinciale del Pd Chiara Zappalorto ha definito "grave e fuori luogo" la partecipazione al corteo di Olivieri, presidente della quinta commissione, che ieri aveva criticato la Asl soprattutto in riferimento alle iniziali garanzie del governatore Luciano D'Alfonso.

E proprio contro D'Alfonso, oltre che contro l'assessore alla sanità Silvio Paolucci, oggi sono stati sollevati cartelli che la Zappalorto ritiene "sgradevoli", in quanto "la Giunta regionale, e in prima persona l'assessore Paolucci, sono impegnati in una difficile opera di riforma e trasformazione della sanità regionale, che porterà a una vera e propria rivoluzione copernicana, secondo le linee nazionali contenute nel patto per la salute. Il Pd si adopererà al massimo per trovare le soluzioni compatibili con i territori e le esigenze di tutti i cittadini".

Chiara Zappalorto, inoltre, contesta a Olivieri di cavalcare la protesta pur essendo "un esponente di maggioranza, che peraltro presiede la commissione competente", e gli ricorda che il suo compito sarebbe quello di "lavorare per trovare la soluzione al problema, e non farne parte".

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