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Cronaca

Promettevano posti di lavoro in Ateneo in cambio di denaro: cinque rinvii a giudizio

Chiedevano somme di denaro dai 5 agli 11 mila euro. Lo scandalo scoppiò tre anni fa. Il processo fissato al prossimo 21 giugno

Millantato credito, truffa e sostituzione di persona. Sono queste le accuse con cui il gip del tribunale di Chieti ha rinviato a giudizio le cinque persone arrestate per aver promesso posti di lavoro “fantasma” all’Università D’Annunzio in cambio di denaro.

Lo scandalo scoppiò nel 2014 dopo la denuncia di due genitori che avevano accettato di versare 25mila euro a un’impiegata Asl di Ortona, che aveva il compito di procacciare le vittime, per far assumere le figlie in Ateneo. Le indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Chieti permisero di individuare altre 15 vittime dell’astuto raggiro messo su dai cinque ortonesi. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giuseppe Falasca, ha permesso di accertare che gli imputati, millantando conoscenze soprattutto all’interno della d’Annunzio, promettevano posti di lavoro dentro l’ateneo in cambio di somme di denaro dai 5mila agli 11mila euro.

Il processo è stato fissato per il prossimo 21 giugno. Uno degli imputati ha patteggiato 2 anni di reclusione e 516 euro di multa. Nell’udienza di ieri si sono costituite parti civili otto delle parti offese: complessivamente chiedono un risarcimento danni di oltre 200 mila euro.
 

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