Processo Bussi, martedì 15 luglio si riparte a Pescara
Il Gup Maria Carla Sacco dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero nei confronti di cinque persone. A settembre riprende il primo processo davanti alla Corte d'Assise di Chieti
Ricomincia, domani, a Pescara, il secondo processo legato alla discarica di Bussi e all'acqua contaminata distribuita sino al 2007 attraverso la rete acquedottistica a centinaia di migliaia di cittadini a Pescara, Chieti e nell'intera vallata.
Nel primo processo, che riprenderà il 19 settembre prossimo davanti alla Corte d'Assise di Chieti, sono imputate 19 persone, a vario titolo legate al colosso chimico Montedison/Ausimont, imputate di avvelenamento delle acque e disastro. Il secondo procedimento giudiziario, quello che ricomincia domani, è invece nella fase preliminare. Il Gup Maria Carla Sacco dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero nei confronti di cinque persone: l'ex presidente ATO Giorgio D'Ambrosio, l'ex responsabile Sian della ASL di Pescara Roberto Rongione e i vertici dell'ACA Bruno Catena (ex presidente), Bartolomeo Di Giovanni (direttore generale) e Lorenzo Livello (direttore tecnico).
Il reato contestato è la distribuzione delle acque contaminate.
La divisione in due tronconi deriva dal fatto che nel maggio 2011 venne emessa da altro Gup una sentenza di non luogo a procedere che escludeva dal processo i vertici Ato e Aca, sentenza poi annullata nell'ottobre 2012 dalla Suprema Corte di Cassazione che ha anche disposto un nuovo esame, quello appunto che, dopo alcuni rinvii, ricomincerà domani.
"È importante – dichiara l'avvocato Tommaso Navarra, legale del Wwf Italia – che l'accertamento della verità sia completo e riguardi tutti gli aspetti di questa complessa vicenda. È altrettanto importante che si arrivi a un giudizio in tempi ragionevolmente brevi anche per restituire ai cittadini fiducia nelle istituzioni".
"Il Wwf – annuncia il delegato regionale Abruzzo Luciano Di Tizio – si costituirà parte civile anche in questo secondo troncone, sempre con l'avvocato Navarra che sta ottimamente tutelando gli interessi dell'ambiente e dei cittadini. Bisogna chiudere la parte giudiziaria quanto prima possibile, e stabilire se ci sono colpevoli e chi sono, per poi procedere alla bonifica secondo il sacrosanto principio del chi ha sbagliato paghi".