La Processione del Venerdì Santo: una città listata a lutto ma anche tanta voglia di rivivere il centro
In migliaia si sono riversati a Chieti dal pomeriggio per la processione più antica d'Italia, la città e gli esercenti si sono dimostrati all'altezza delle grandi occasioni. Che però restano sempre molto rare
Una città listata a lutto e, dall'altra parte, un via vai inverosimile di gente fino a tardi. Sono le due facce del Venerdì Santo a Chieti, che ogni anno risveglia i cuori dei teatini e dei tanti che arrivano o tornano da fuori città per non mancare all'appuntamento con la Processione più antica d'Italia. Allo stesso tempo, tanto è il movimento per le vie del centro storico come mai durante l'anno con le attività che si danno da fare proponendo aperitivi, cene, serate per accogliere prima e dopo la processione le persone che affollano la città.
In quasi trentamila anche quest'anno hanno assistito alla processione affidata dal 16esimo secolo all’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti con la collaborazione delle altre congregazioni teatine. Intorno alle 19,30 il corteo con i simboli della Passione si è mosso lentamente da piazza San Giustino per raggiungere le varie zone del centro storico, tra cui via De Lollis, piazza Matteotti, via Arniense, via dei Crociferi, via degli Agostiniani, via Toppi, corsso Marrucino, piazza Valignani, piazza Trento e Trieste, per poi rientrare più di due ore dopo in cattedrale.
Tanta l’emozione e la commozione soprattutto di fronte alle note struggenti del Miserere di Saverio Selecchy cantato dal coro diretto dal maestro Loris Medoro e accompagnato dai musicisti diretti dal maestro Peppino Pezzulo. Note e simboli che emozionano chiunque si accosti al Venerdì Santo teatino con umiltà e sincerità.
Dopo la processione in città si è concentrato un via vai di persone tra figuranti e cantori che si ricongiungevano con i propri cari, famiglie a cena e giovani che hanno preso d’assalto i locali cittadini. Anche se qualcuno ha osservato che il servizio di bus navetta gratuito tra Palatricalle e largo Cavallerizza, comunque puntuale e apprezzato, avrebbe potuto proseguire le sue corse anche dopo le 22.30.