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Cronaca

Frutta, verdura e cereali: a novembre nelle mense scolastiche arrivano menù più salutari ed equilibrati

I pasti serviti dalla terza settimana del mese agli scolari di Chieti sono stati stilati in base alle indicazioni della dottoressa Annalisa Blasetti, in servizio alla Clinica Pediatrica. Il risultato di un lavoro congiunto tra Comune, Pediatria, ospedale, ditta Ladisa e scuole

Dopo mesi di lavori, scioperi “del panino” e polemiche di vario genere, finalmente, fra meno di un mese nelle scuole dell’infanzia e primarie di Chieti verranno serviti i nuovi menù ai bimbi che ogni giorno usufruiscono della mensa. Pasti più equilibrati e salutari, stilati su indicazione dello staff della Clinica Pediatrica del Santissima Annunziata, che ha lavorato, ovviamente con il coordinamento del Comune, insieme ai genitori, ai presidi, all’Osservatorio mense e alla ditta Ladisa, che gestisce il servizio. 

I nuovi menù sono stati presentati questa mattina (venerdì 28 ottobre) in conferenza stampa, dal sindaco Umberto Di Primio, con l’assessore alla Pubblica Istruzione e vicesindaco Giuseppe Giampietro, alcuni dirigenti scolastici e rappresentanti d’istituto, oltre agli esponenti dell’Osservatorio mense Abruzzo e di Raffaele De Punzio di Ladisa. Saranno sulle tavole scolastiche dalla terza settimana di novembre.

I pasti che fra meno di un mese saranno serviti agli scolari di Chieti sono stati stilati in base alle indicazioni della dottoressa Annalisa Blasetti, in servizio alla Clinica Pediatrica. E quasi tutte le sue linee guida sono state rispettate per garantire la massima salubrità degli alimenti serviti Più concretamente, i bambini mangeranno ogni giorno cereali, pane - possibilmente integrale - e almeno una porzione di frutta e verdura. Ammessi due volte al mese i legumi con pasta o riso, una volta a settimana uova o patate, salumi (preferibilmente prosciutto crudo e formaggio), massimo due carne e pesce. Un decalogo che, nelle intenzioni dei medici, è auspicabile anche per i pasti preparati a casa. 

Ancora, i bambini dovranno mangiare cereali integrali almeno una volta a settimana, legumi due volte al mese, minestra o passato di verdura con pasta o riso due volte al mese, pasta o riso con verdure almeno una volta a settimana. Inoltre, gli specialisti della Pediatria hanno consigliato di abbinare un secondo di patate a minestre o passati verdure e un secondo leggero in caso di pasta con legumi, di usare sale iodato, olio extravergine di oliva e aromi, per evitare l’abbondanza di sale. 

“Abbiamo puntato sulla filiera corta e sui prodotti di stagione a chilometro 0”, ha spiegato il sindaco, che ha poi rivelato come lo stesso gruppo sia già al lavoro, di concerto con i presidi e i rappresentanti dei genitori, per la rimodulazione delle tariffe di refezione, che non saranno attivate prima dell’anno scolastico 2017/2018. “Ci saranno più fasce di reddito - puntualizza - e l’esenzione per le due basse”, ma non specifica ancora come verranno calibrate. Al momento, comunque, e fino a giugno sono ancora in vigore le vecchie tariffe.

Di Primio ha colto l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa: “Molte famiglie - ha ammesso - pur non avendo diritto all’esenzione, non pagano la mensa per i figli: ai bambini viene servito ugualmente il pasto, ma questa è una spesa per le casse comunali”. Se l’affidamento alla ditta Ladisa costa 7 milioni di euro per un quadriennio, non tutti coperti dalla spesa dei ticket pasto, le quote che non rientrano pur essendo previste sono una spesa ulteriore per le casse comunali. Una morosità di alcuni che tocca le tasche di tutti i cittadini di Chieti

L’assessore Giampietro ha spiegato che, nel momento dell’istituzione dei nuovi menù, verrà istituito un tavolo permanente “che si riunirà ogni 30-40 giorni per monitorare la situazione e, se necessario, fare alcuni miglioramenti”. Inoltre, a breve in consiglio comunale si discuterà dell’istituzione di un osservatorio mense. 

Ma i lavori per il nuovo menù, più sano e genuino, hanno portato alla luce un particolare di non poca rilevanza: la mensa, oltre ad essere un momento di socializzazione, deve essere anche un momento di educazione e formazione, anche per gli adulti. Non molte famiglie, come ha spiegato il dirigente del Quarto Comprensivo Ettore D’Orazio, seguono a tavola uno stile di vita sano, e spesso i bambini non sono abituati a mangiare frutta, verdure, pesce. Dunque rifiutano il cibo che viene loro servito a scuola.

“Eppure - spiega la dottoressa Blasetti - c’è un aumento delle patologie metaboliche e cardiovascolari, che perdono origine proprio in età pediatrica: è importante promuovere la nutrizione come prevenzione”. In particolare, si registra un eccessivo consumo di grassi e proteine di origine animale, e di carboidrati semplici. 

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