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Cronaca

Premio Ennio Esposito: i vincitori

I vincitori della prima edizione del Premio “Ennio Esposito”, in ricordo dello scienziato casalese. la premiazione venerdì 26 ottobre a Casalicontrada

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

La giuria formata dalla Dott.ssa Andreina Poggi (Fondazione Negri Sud ONLUS), dal Dott. Gianluigi Forloni, Capo del Dipartimento di Neuroscienze dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano e dal Prof Camillo Di Giulio, Professore di Fisiologia, Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Università G. D’Annunzio di Chieti, membri onorari sono la Sig.ra Esterina Esposito e il Sig. Sindaco del Comune di Casalincontrada, ha reso noto i vincitori della prima Edizione del Premio “Ennio Esposito” istituito per ricordare l’ìllustre figura dello scienziato casalese.

Il premio per la prima edizione viene assegnato “in considerazione degli alti meriti scientifici e della lunga consuetudine di attività nel campo delle neuroscienze” ex aequo a:

Giuseppe Di Giovanni, Vincenzo Di Matteo, Massimo Pierucci.

 - Giuseppe Di Giovanni, Professore al Department of Physiology and Biochemistry alla Faculty of Medicine and Surgery della University of Malta, Honorary Senior Lecturer alla Cardiff School of Biosciences, Head of Neuroscience Department all’Istituto Euro Mediterraneo di Scienza e Tecnologia (I.E.ME.S.T.) di Palermo, studioso delle patologie of central monoaminergic systems of different neuropsychiatric disorders such as depression, schizophrenia, drugs of addiction, Parkinson’s disease and epilepsy.

- Vincenzo Di Matteo, Ricercatore presso il Laboratorio di Neurofisiologia dell’istituto di ricerche farmacologiche e biomediche “Consorzio Mario Negri Sud” Santa Maria Imbaro, studioso dei sistemi serotoninergico e dopaminergico centrale, con particolare riguardo all’azione esercitata da alcuni sottotipi di recettori serotoninergici sul controllo della funzione dopaminergica centrale, mediante microdialisi intracerebrale nel ratto accoppiata alla cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) e registrazioni elettrofisiologiche extracellulari, in vivo, di singoli neuroni mesencefalici di cervello di ratto.

Gli studi condotti in laboratorio, incentrati sull’attività svolta dal sistema serotoninergico, mediante il ruolo svolto dalla sottoclasse recettoriale serotoninergica di tipo 5-HT2, sul controllo dei sistemi mesolimbico e nigrostriatale dopaminergici, hanno portato alla conclusione che il sistema serotoninergico mesolimbico, che ha origine nei nuclei del rafe, svolge un’azione tonico-inibitoria sull’attività dopaminergica centrale, mediata, essenzialmente, dai recettori di tipo 5-HT2C. Questi studi hanno aperto nuove linee di ricerca, incentrate soprattutto a valutare l’azione svolta da alcuni farmaci, antidepressivi ed antipsicotici, sull’attività dopaminergica centrale, mediante la loro interazione con il recettore serotoninergico in questione. I risultati ottenuti hanno messo in risalto l’implicazione di questo particolare sottotipo di recettore serotoninergico nell’azione di alcuni di questi farmaci e, di conseguenza, il possibile ruolo che questo recettore possa svolgere in alcune patologie psichiatriche quali la depressione, la schizofrenia ed il morbo di Parkinson. Ulteriori indagini sull’uso di farmaci che legano il recettore di tipo 5-HT2C hanno evidenziato il loro potenziale ruolo nel contrastare l’azione di rinforzo esercitata da farmaci di abuso più comuni. Inoltre, Di Matteo ha messo a punto un modello animale di morbo di Parkinson mediante danno del sistema nigrostriatale indotto dalla somministrazione di 1-metil-4-fenil-ione piridinium (MPP+) e/o 6-idrossidopamina (6-OHDA) con la tecnica della microdialisi intracerebrale su ratto sveglio, che si avvale anche dell’ausilio di colture cellulari di neuroblastoma umano e della tenica di immunoistochimica per la tirosina idrossilasi. Con questo modello sta valutando gli effetti di varie sostanze antiossidanti capaci di contrastare la produzione di radicali liberi dell’ossigeno ed altre molecole potenzialmente neuroprotettive come i salicilati ed altri farmaci antinfiammatori di tipo non steroideo capaci di contrastare la neurodegenerazione del sistema nigrostriatale indotta dall’ MPP+ e dalla 6-OHDA.

- Massimo Pierucci, ricercatore presso l'Università di Malta nel campo delle neuroscienze. Il progetto di ricerca di cui si sta occupando prevede lo studio della dipendenza da nicotina e si focalizza sul ruolo svolto da una particolare area cerebrale, la Lateral Habenula, nel meccanismo alla base della dipendenza da questa sostanza di abuso.

La giuria ha altresì ritenuto di assegnare una menzione speciale ai seguenti studiosi:

Anna Ambrosini, Massimiliano Caiazzo, Giovanni Mirabella, Damiana Pieragostino,

“in considerazione dei meriti scientifici e dell’attività nel campo delle neuroscienze”.

La cerimonia di premiazione si svolgerà nell’ambito del Concorso Internazionale “Cesare De Lollis” che si svolgerà venerdì 26 ottobre alle ore 18 presso il Ristorante Villa Elena in Casalincontrada e che quest’anno premierà: Sergio Givone e Enrico Ghezzi.

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