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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fossacesia

Fossacesia: peculato e falso, in manette un dottore della Guardia medica

L'uomo, originario di Montesilvano, è accusato anche di truffa ai danni dello Stato. Dichiarava di aver eseguito visite domiciliari mai effettuate e utilizzava il telefono di servizio a scopi personali

Peculato, truffa ai danni dello stato e falso. Con tali accuse è stato arrestato un dottore della Guardia medica di Fossacesia, originario di Montesilvano. Secondo quanto emerso nel corso dell’indagine, il medico, convenzionato con la Asl di Chieti-Lanciano-Vasto, avrebbe utilizzato il telefono di servizio per fini esclusivamente personali tra l'aprile e il novembre di quest'anno.

Le indagini sono state condotte dal personale della sezione di Polizia Giudiziaria. Al termine dell’inchiesta, la Procura della Repubblica di Lanciano ha avanzato la richiesta d’arresto. Il gip del tribunale frentano, Massimo Canosa, ha accolto integralmente la richiesta della Procura rilevando che sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato. In sostanza, l'uomo avrebbe adoperato l'utenza chiamando illecitamente altri numeri di cellulare, anche internazionali.

Inoltre, il dottore avrebbe falsificato il registro cartaceo istituito presso il servizio di Guardia medica attestando di aver eseguito visite domiciliari in realtà mai effettuate e di aver osservato regolarmente il proprio turno di servizio, quando invece è stato dimostrato che si allontanava ripetutamente dal posto di lavoro prima del termine. In questa maniera, sono stati riconosciuti al medico emolumenti che di fatto non gli spettavano.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, «è emerso un quadro indiziario di notevole pregnanza ed incisività, univocamente dimostrativo di un’attività illecita reiterata, abituale, sfrontatamente e pervicacemente posta in essere dall’indagato in spregio alle fondamentali esigenze dell’utenza servita dal proprio pubblico servizio, che dovrebbe assicurare un pronto intervento in situazione di emergenza per la salute dei cittadini, (dimostrando) di strumentalizzare la propria funzione a scopi esclusivamente personali, utilizzando il telefono di servizio per chiamate a propri amici e conoscenti».

Il medico, scrive Canosa, «sistematicamente abbandona il proprio posto di lavoro prima dell’orario fissato, lasciando totalmente sguarnito un importante presidio sanitario senza informare i propri superiori, ma anzi coprendo le proprie condotte illecite con attività delittuose ulteriori». Ora, però, è tutto finito, e per l'uomo sono scattate le manette.

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