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Cronaca

Scuole: provincia di Chieti agli ultimi posti per strutture e risorse

Il Pd lancia un appello affinchè vengano date maggiori attenzioni agli istituti. Secondo il partito la ripartizione dei fondi regionali certifica lo scarso peso del centro destra in provincia di Chieti

“Ancora una volta la provincia di Chieti esce umiliata. Nella ripartizione dei fondi per la scuola è Teramo, terra natia del Governatore Chiodi,  a farla da padrona: un caso o tutto è dovuto ad un improbabile e poco credibile errore degli uffici tecnici nell’elaborare le relative schede di richiesta?” se lo chiede Camillo D’Amico, capogruppo del Pd alla provincia di Chieti. La notizia della ripartizione dei fondi regionali per le scuole scuote il centrosinistra. “L’imbarazzo dell’assessore Di Prinzio - prosegue D’Amico - è talmente evidente che ancora continua a sperare in un ravvedimento regionale che non ci sarà”.

“Le scuole della provincia di Chieti devono essere grate al Vescovo Forte - aggiunge Gianna De Crescenzo  responsabile scuola del Pd provinciale – che  grazie al discorso tenuto nell'incontro con gli amministratori, ha permesso all'assessore Di Prinzio di aprire gli occhi riguardo la situazione dell'edilizia scolastica. Dopo continui proclami di aperture di cantieri per la costruzione di nuovi istituti e avvii di progetti per porre rimedio alla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, soltanto ora ci si accorge che i 14mila euro  concessi dalla Regione sono una briciola nel mare delle necessità”.

L’opposizione è convinta che Di Giuseppantonio e Di Prinzio non vengano considerati a dovere dal presidente della Regione  Gianni Chiodi, stesso colore politico.

“Dal secondo rapporto sulla qualità nella scuola redatto da Tuttoscuola – sintetizza De Crescenzo -  nel 2011 emerge che la nostra provincia, per la macroarea strutture e risorse si trova all’86° posto su 100 capoluoghi presi in esame, al 78° per la spesa destinata all’istruzione e all’84° per organizzazione e servizi. Dati tutt’altro che lusinghieri. Ricordiamo poi all’assessore provinciale che il personale scolastico lavora e gli alunni studiano in deroga alle stesse norme stabilite dagli Enti locali, regionali e nazionali che regolano le aule e gli spazi comuni. Invece dei soliti proclami di grandiosità – conclude - preferiremmo un’attenzione al presente, magari cominciando con il dare una mano di vernice alle classi per ridare loro un po’ di dignità, realizzando qualche laboratorio multimediale in più che ci avvicini all’Europa, e perché no, qualche biblioteca”.
 

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