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Parco fluviale, il sindaco in tv: l'area è inquinata

La presidente del Wwf, Nicoletta Di Francesco: "Perché il primo cittadino non ci tutela emanando una apposita ordinanza che vieti la coltivazione e il pascolo in tutto il territorio comunale che è stato allagato?"

Il Wwf lo definisce “sconcertante”e  punta il dito contro il sindaco Umberto Di Primio che martedì mattina, intervistato dal programma di Rai 3 Buongiorno Regione ha dichiarato che il parco fluviale è inquinato “ma non solo dall’alluvione”.

“Se ha simili preoccupazioni, che il terreno sia inquinato dall’acqua avvelenata – tuona la presidente del Wwf Nicoletta Di Francesco - perché il primo cittadino non ci tutela emanando una apposita ordinanza che vieti la coltivazione e il pascolo in tutto il territorio comunale che è stato allagato? Perché non si confronta con gli altri sindaci della vallata per un’azione congiunta? Perché in questi mesi, da dicembre a oggi, non ha premuto per analisi e controlli? Perché non ricorda che i terreni del Parco Fluviale e quelli limitrofi sono pieni di rifiuti da anni nella colpevole indifferenza anche della sua amministrazione come di quelle che l’hanno preceduta?”

“Troppo comodo – prosegue - dare la colpa all’alluvione, dimenticando sostanzialmente due cose: che l’acqua ha trovato sul suo cammino una quantità impressionante di rifiuti, anche pericolosi, spostandoli verso valle, insieme agli altri inquinanti; che la presenza di Megalò e del suo argine in un posto in cui mai si sarebbe dovuto costruire ha peggiorato la situazione. È appena il caso di notare che l’area golenale è di per sé soggetta ad alluvioni. La cosa strana non è che da quella parti sia arrivata l’acqua del fiume; la cosa strana è che qualcuno ci abbia costruito un centro commerciale e che insista per realizzarvi altri dannosi insediamenti. Tra l’altro le dichiarazioni del sindaco suonano pure come una resa: il parco fluviale avrebbe dovuto essere una compensazione a favore dei cittadini per la costruzione di Megalò. Megalò c’è da molti anni; il parco no. Ognuno valuti…”.

E proprio in quell’area l’11 maggio è in programma una passeggiata organizzata da Wwf e Confcommercio insieme ad altre associazioni per far conoscere a tutti coloro che vorranno partecipare lo stato di salute di quel territorio.

“Nella passeggiata però – dice l’avvocato del Wwf Francesco Paolo Febbo - nessuno assaggerà erba forse contaminata dai veleni, non soltanto di Bussi. Non ci comporteremo come il gregge che l’anno scorso nell’indifferenza ha pascolato nella zona delimitata dal Sir (Sito di interesse regionale per i rifiuti, dove coltivazione e pascolo sono espressamente vietati) e persino stazionato nel Parco Fluviale (foto) e sulla cui presenza il Wwf è stato costretto a presentare un esposto”.

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