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Cronaca

Caso Honeywell, Paolo Capone: “Delocalizzazioni da sciacalli urge intervento del Governo”

Il leader UGL è intervenuto in merito alla decisione della multinazionale americana di turbocompressori, con sede ad Atessa (Chieti), di trasferire la produzione in Slovacchia e Romania

Intervento del leader UGL Paolo Capone nel giorno in cui si dovrebbe arrivare all'accordo definitivo sul caso Honeywell. E' in corso, infatti, l'incontro tra parti sociali, i funzionari del Mise e del ministero del Lavoro, il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, i rappresentanti della multinazionale americana e quelli delle aziende interessate alla reindustrializzazione del sito di Atessa.

“E’ un impianto d’eccellenza nella realizzazione di turbodiesel la cui qualità e produttività resta molto alta. Per questo  è da sciacalli decidere di delocalizzare l’azienda, ben solida da 30 anni in Abruzzo, solo perché, probabilmente, attirati da un costo del lavoro più basso all’estero. Si tratta di 420 dipendenti più l’intero indotto, che rischiano di rimanere senza lavoro.” 

La preoccupazione riguarda gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, negati per legge nei confronti di un’azienda che cessi le attività. Si punta pertanto a riformulare un nuovo accordo con la Honeywell e favorire al più presto la reindustrializzazione.

“Durante queste operazioni industriali, non si tiene mai conto della dignità umana e di tantissimi lavoratori costretti a rimanere a casa. È opportuno che il Governo rifletta sulla concessione ai dipendenti della cassa integrazione straordinaria e mi auguro, oltretutto, che con l’avvento del nuovo Esecutivo si proceda nel formulare una legge che impedisca le delocalizzazioni facili e che neutralizzi gli effetti negativi del Jobs Act, il quale non ha garantito un sistema di ammortizzatori sociali adeguato.”

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