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Cronaca Ortona

Ortona, dice "ricchione" a un concittadino: il giudice lo condanna

Claudio Minetti e Adelio Iezzi, presidente e segretario Arcigay Chieti Sylvia Rivera ricordano altri episodi analoghi a Ortona. Per l'associazione è omofobia

L’Arcigay Chieti commenta la sentenza del giudice di pace del tribunale di Ortona che il 23 luglio ha condannato un cittadino del posto per ingiuria: l’uomo aveva appellato un altro ortonese con l’epiteto “ricchione”.Dovrà pagare 1000 euro.

“Non è la prima volta che la città di Ortona vede il manifestarsi di atti omofobi sul proprio territorio” dicono Claudio Minetti e Adelio Iezzi, presidente e segretario Arcigay Chieti Sylvia Rivera ricordando un episodio dell’agosto 2012 quando, durante un loro banchetto informativo, la città venne tappezzata da manifesti di Forza Nuova dal contenuto omofobo.
“Ancora più impossibile è non pensare a cosa avrebbe comportato avere una legge contro l’omofobia in questo specifico caso: ci riferiamo, oltre che al riconoscimento giuridico dell’omofobia anche alla valenza della pena aggravata.  Oggi l’ortonese che andava in strada gridando 'ricchione' ai passanti avrà ripagato la comunità con pena pecuniaria, avrà compreso che ingiuriare è un reato ma non avrà compreso cos'è l’omofobia” dicono ancora i due rappresentanti, che auspicano la piena estensione della legge Mancino.

“Non essendogli potuta essere riconosciuta l'aggravante di omofobia, essendo questa legge in Italia ancora assente, quel ragazzo continua a non sapere che gridare a qualcuno ‘ricchione’ è omofobia. Questo non è solo un problema legale, è principalmente un problema culturale di cui anche le istituzioni devono farsi carico. Arcigay Chieti – concludono - esprime tutta la sua solidarietà e vicinanza alla vittima di questa vicenda che, a prescindere dal suo orientamento sessuale, ha subito una violenza, l'ingiuria, dettata dall'omofobia”.

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