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Cronaca

Orso marsicano investito e ucciso in A25 da un mezzo che non si è fermato

L'esemplare è stato rinvenuto vicino alla barriera al centro delle carreggiate, tra gli svincoli di Avezzano e Celano

Un orso bruno marsicano è stato investito e ucciso nella notte lungo la A25, l’autostrada dei Parchi, nel tratto tra Avezzano e Celano.

L’esemplare, un giovane maschio di circa 200 chili, è stato rinvenuto da un ausiliare della viabilità di Strada dei Parchi al km 94, vicino alla barriera al centro delle carreggiate, in direzione Chieti. Incerta la dinamica dell’incidente. Dal parco nazionale d'Abruzzo precisano che il veicolo che avrebbe travolto l'orso, si presume di grosse dimensioni, ha proseguito senza fermarsi. Non è stato rintracciato. Un veterinario inviato alla Asl ha trasportato la carcassa in sede per gli accertamenti del caso.

Come ricorda il Wwf, il luogo dell’incidente è una delle aree chiave per la sopravvivenza e l’espansione dell’orso bruno marsicano in Abruzzo e invita alla messa in sicurezza delle barriere protettive. “Negli ultimi anni – riporta l’associazione - sono state diverse le segnalazioni di attraversamenti dell’autostrada da parte di cervi, lupi e orsi su diversi tratti di A24 e A25. È evidente che le barriere non sono adeguate e presentano punti di rottura, dove gli animali selvatici passano, mettendo a serio rischio anche la vita degli automobilisti. Si promettono interventi da tempo, si fanno piccoli lavori marginali, ma l’Autostrada dei Parchi non può ancora ritardare investimenti necessari ad adottare misure di prevenzione, in grado di rendere la percorrenza più sicura sia per gli automobilisti che per le specie selvatiche. Già lo scorso anno l’A25 fu attraversata dall’orsa Amarena e dai suoi 4 cuccioli, e la tragedia fu evitata per miracolo. Miracolo che non accadde invece nel 2013, quando un giovane orso fu investito e ucciso sull’A24 all’altezza di Tornimparte. Nel 2021 non è accettabile perdere uno degli ultimi orsi marsicani per la noncuranza di enti e istituzioni”.

Dei 129 orsi rinvenuti morti tra il 1970 e il 2021, solo il 20% è deceduto per cause naturali. L’80% delle mortalità è invece causata, direttamente o indirettamente, dall’uomo. Sono ben 13 gli orsi morti per investimento stradale in questi ultimi decenni.

Il gestore di Strada dei Parchi, dal canto suo, torna a denunciare i ritardi del governo nell’approvazione del Pef, che prevede anche rilevanti investimenti per la sicurezza degli utenti e la salvaguardia della fauna. “Un incidente che ci scuote – il commento - perché come SdP abbiamo a cuore il patrimonio faunistico della Regione Verde d’Europa. Al tempo stesso SdP è impegnata, con risorse proprie in assenza del nuovo PEF atteso dal 2013, costantemente per garantire la massima sicurezza dei propri clienti. L’invito alla prudenza nella guida, particolarmente negli orari notturni, è inoltre sempre fondamentale, ma è evidente che, per autostrade che attraversano territori scarsamente abitati e pressoché incontaminati, bellissimi ma fragili, questo appello non può bastare. Soprattutto sul piano della sicurezza, che è il valore alla base della nostra gestione. In questa direzione si inserisce l’accordo tra Strada dei Parchi SpA e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per l’installazione di 83 km di nuove recinzioni, appositamente disegnate per impedire l’attraversamento della fauna delle locali riserve naturali, di ogni taglia. L’intesa con il Pnalm non è la sola misura prevista, ma è tra gli interventi programmati nel Piano Economico Finanziario. Un Pef che SdP ha presentato innumerevoli volte, in diverse versioni secondo le indicazioni ricevute dal Governo, ma che è continuamente rinviato da circa nove anni. Una programmazione che darebbe certezze agli utenti delle nostre autostrade, perché fa della sicurezza degli utenti stradali e della salvaguardia del territorio i suoi assi portanti”.

La morte dell’orso bruno in Abruzzo anche per l’Enpa è una perdita enorme e chiede al Ministero della transizione ecologi cadi intervenire. La presidente nazionale Carla Rocchi parla di vera e propria “emergenza per i grandi carnivori che muoiono investiti e, come in questo caso, nessuno si ferma a soccorrerli o quanto meno a cercare aiuto. Servono al più presto opere di prevenzione”.

L’Enpa ricorda anche che, come prevede l’articolo 189 del Codice della strada, comma 9 bis, “gli utenti della strada che abbiano cagionato un incidente dal quale sia derivato un danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, sono tenuti a fermarsi e a garantire un intervento di soccorso tempestivo”.
 

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