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Cronaca

Avvocatura: l'ordine di Chieti contro le liberalizzazioni

Approvato il documento contro il provvedimento che il Governo Monti presenterà il prossimo 5 dicembre. Tenaglia: "Occorre coinvolgere gli ordini"

Il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Chieti ha chiesto al Governo di astenersi dall'assumere provvedimenti riguardanti la professione. E' quanto deliberato in relazione ai paventati provvedimenti sulle liberalizzazioni nelle professioni che quest'ultimo si appresta a presentare lunedì prossimo, 5 dicembre, unicamente giustificate dall’urgenza secondo gli avvocati. “Ma chein concreto vengono ad impedire una effettiva riforma e modernizzazione della professione - spiegano gli stessi in una nota - risultando di contro, disorganici e depressivi per l’avvocatura, per la tutela effettiva del diritto di difesa e per l’economia della Nazione. Un serio intervento riformatore – continuano- non può che essere complessivo, riguardare l'intero assetto della professione e essere discusso con i soggetti direttamente interessati mentre l'Italia ha bisogno, anche e soprattutto in una fase difficile come quella attuale, di una Avvocatura libera, autonoma ed indipendente, che però sappia intercettare e governare le spinte necessitate dagli scenari dell'attualità, consapevole che il mercato professionale debba giustamente tenere conto dei giovani”.

 Per il presidente dell'Ordine Pierluigi Tenaglia “l'avvocatura Chietina non è portatrice di una posizione di arroccamento ma di contributo e di proposta che si risolve nell'invocare interventi di sistema e quindi, ad esempio, una effettiva riduzione dei riti, un serio investimento sul processo telematico, lo smaltimento dell'arretrato attraverso il coinvolgimento diretto degli ordini ed il reclutamento dei giudici addetti tra i giovani avvocato e non con il ricorso a magistrati in pensione, l'approvazione urgente della riforma della professione d'avvocato”

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