Uccise la padrona di casa per l'affitto: condannato a trent'anni
La condanna inflitta a Giovanni Iacone dal giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Chieti per l'omicidio della psicologa Monia Di Domenico, un anno fa a Francavilla
Il giudice del tribunale di Chieti ha condannato a trent'anni di reclusione Giovanni Iacone, cuoco 49enne per l'omicidio della psicologa Monia Di Domenico, 45 anni, originaria di Corropoli, avvenuto a gennaio del 2017 nell'abitazione che la vittima aveva dato in affitto all'imputato in via Monte Sirente a Francavilla.
Iacone, è stato processato con il rito abbreviato dopo una perizia che lo ha dichiarato in grado di intendere a volere al momento del fatto e con capacità di stare in giudizio. L'uomo, assente ieri in aula, è stato anche condannato a risarcire i danni alle parti civili, ovvero i genitori della vittima, ed interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
Aggravante della crudeltà
L'accusa, con il pubblico ministero Giuseppe Falasca, gli ha contestato l'aggravante della crudeltà per via dei 16 colpi inferti a viso e testa della psicologa sia con un sasso sia con una grossa scheggia di vetro. Il fatto si verificò durante una lite per una somma arretrata di 700 euro.
La vittima, nel pomeriggio dell'11 gennaio era andata nell'appartamento dove ha trovato la morte per chiedere all'inquilino i due mesi di affitto che questi le doveva, 740 euro in totale. Al culmine di una discussione l'inquilino l'avrebbe aggredita con un sasso ornamentale, per poi tagliarle la gola. Dopo averla uccisa, avrebbe cercato di nascondere il cadavere, portandolo fino alla mansarda, al quarto piano. Un vicino, però, ha sentito le urla della povera Monia e ha chiamato subito i carabinieri.