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Cronaca Lanciano

Ucciso sotto casa mentre andava a messa, Lanciano piange "Ciccillo il pittore di notte": ecco chi era la vittima

Amante della pittura, a cui si dedicava da tempo e in particolare dopo la pensione, era stato un pioniere della musica; gli amici lo ricordano come un uomo pacato e devoto

Occhi azzurri magnetici, cordiale, devoto, appassionato di arte e musica. È il ritratto di Francesco De Florio De Grandis, l'uomo di 72 anni ucciso questa mattina, poco prima delle 8, davanti alla sua casa di via Cipollone, a Lanciano, nel quartiere Santa Rita.

Amava farsi chiamare "il pittore di notte", perché alla sua più grande passione, la pittura, si dedicava soprattutto nelle ore notturne, dipingendo nature morte. In città raccontano che non c'è lancianese che non avesse almeno una sua opera. In più, era un abile artigiano, che amava realizzare i pupazzi in cartapesta del Carnevale.

Negli anni Sessanta De Grandis, conosciuto come "Ciccillo", era stato un pioniere della musica, suonando la chitarra nel gruppo I Provos e regalando il suo talento anche a diverse orchestre del territorio. Una passione, quella per la musica, ereditata da uno dei tre figli, Roberto, affermato flautista.

Come ogni domenica, De Grandis è uscito dalla sua casa, al civico 16, per recarsi in centro città, dove avrebbe seguito la Santa Messa nella cattedrale della Madonna del Ponte, di cui era devoto. Un rito quotidiano, quello della passeggiata fra corso Trento e Trieste e piazza Plebiscito: i lancianesi lo ricordano camminare a passo lento o prendere un caffè in uno storico bar del centro cittadino. Faceva anche parte dell'arciconfraternita del Santissimo Rosario.

Ma la sua vita si è spezzata pochi passi dopo essere uscito dal portone, raggiunto da diversi colpi di pistola, che lo hanno fatto cadere a terra senza vita. 

Per il delitto è stato fermato un vicino di casa, un 60enne che, secondo indiscrezioni riferite dall'agenzia Ansa, soffriva di schizofrenia e si sarebbe convinto che De Grandis parlasse male di lui. 

Proseguono le indagini, affidate ai carabinieri di Lanciano, diretti dal tenente colonnello Vincenzo Orlando, e coordinate dal colonnello Alceo Greco, comandante provinciale di Chieti. Sul luogo del delitto si è recata la pm Serena Rossi. 

All'Ansa uno dei figli, Carmine, ha raccontato che il padre "aveva percorso qualche decina di metri e poco dopo qualcuno ha citofonato a casa di mia madre dicendogli che il corpo insanguinato di papà a terra. Mio padre non aveva mai litigato con nessuno ed era un uomo era tranquillissimo". 

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