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Cronaca Lanciano

No Ombrina, anche la Chiesa aderisce alla manifestazione del 23 a Lanciano

La Pastorale Sociale Arcidiocesi Lanciano-Ortona aderisce alla manifestazione nazionale del 23 maggio: "Fermate Ombrina e le trivelle nell'Adriatico, siano difesi la Vita e il Creato"

“Custodire la terra, perché dia frutto senza essere sfruttata. Questa è una delle più grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il creato” per non subire “la dittatura di un'economia senza volto e senza uno scopo veramente umano”. La pastorale Sociale dell'Arcidiocesi Lanciano-Ortona usa le parole che papa Francesco ha rivolto alle Chiese di Abruzzo e Molise nella sua visita del 5 luglio scorso per ribadire il no alla deriva petrolifera nell'Adriatico e annunciare l'adesione della Chiesa alla manifestazione nazionale in programma il 23 maggio a Lanciano.

Tra due sabati la città la città di Lanciano ospiterà una manifestazione nazionale con al centro la richiesta di fermare definitivamente ogni progetto di estrazione e trasformazione petrolifera in Abruzzo e in tutto l’Adriatico.

Già in passato la Chiesa locale ha espresso la sua viva preoccupazione riguardo ai progetti di sfruttamento petrolifero previsti sulle coste abruzzesi e in particolare a quei progetti tornati al centro dell’attenzione negli ultimi mesi: “Ombrina Mare 2” ed “Elsa 2”, entrambi al largo della costa dei Trabocchi.

"A coloro che si stanno impegnando per il bene comune e per la salvaguardia del Creato, del presente e del futuro dell’Abruzzo, dell’Adriatico e di tutte le nostre terre, credenti e non credenti, esprimo, tramite il mio ufficio, la vicinanza della Chiesa e dei suoi Pastori - dice don Carmine Miccoli, responsabile della Pastorale sociale Lanciano-Ortona - il 23 maggio saremo insieme a coloro che parteciperanno a quest’evento, espressione di democrazia reale e di amore responsabile per i luoghi di cui siamo custodi, augurandoci di essere esempio vivo di come contrastare non solo un’economia che uccide la vita e il futuro, ma anche di una politica che ha smarrito il suo interesse per il bene comune e per la costruzione di un ordine sociale fondato sulla giustizia e la pace".

L'appello della diocesi è alla politica tutta, dal Parlamento nazionale ai Consigli Comunali. "A tutti chiedo di impegnarsi per fermare “Ombrina Mare”, “Elsa 2” e ogni progetto, non solo petrolifero, di sfruttamento selvaggio dell'ambiente naturale - conclude don Carmine - tale compito si impone soprattutto a coloro che, dicendosi credenti, hanno il dovere di tutelare ad ogni costo il valore della vita, la dignità della persona in tutte le sue dimensioni, la promozione della giustizia e della pace, la solidarietà e la difesa dei più poveri, perché partecipino in maniera consapevole e solidale alla costruzione di un mondo sempre più somigliante al 'sogno di Dio' per le sue creature".

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