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Cronaca

Ombrina mare: martedì la Provincia al ministero dell'Ambiente

Il presidente Di Giuseppantonio annuncia la costituzione di una task force, che crei un ricorso al Tar efficace. Il documento è già in preparazione. Soddisfazione da Legambiente per il rinvio alla Commissione Via

Il presidente della Provincia e il consigliere delegato alle questioni petrolifere, Franco Moroni, saranno a Roma martedì 12 per incontrare la direzione generale del ministero dell’Ambiente dopo la richiesta di accesso agli atti e di audizione. Obiettivo è ribadire il no al progetto Ombrina mare. Intanto si sta già preparando un documento da presentare al tribunale amministrativo.

“Abbiamo circa due mesi – spiega Di Giuseppantonio – per elaborare una ricorso al Tar efficace: per questo stiamo mettendo in piedi una task force operativa con la collaborazione degli amministratori, dei giuristi e delle associazioni ambientaliste”. 

Dopo la riunione di venerdì scorso promossa da Confcommercio e Wwf, ieri (giovedì 7 marzo) Di Giuseppantonio ha incontrato il presidente dell’associazione, Luciano Di Tizio: i due sono concordi sul delegare la Provincia a coordinare il ricorso al Tar. 

"E' infatti fondamentale - prosegue il Presidente Di Giuseppantonio - verificare con cura e meticolosità le procedure legali, qui si rischia seriamente di mettere a repentaglio un ecosistema invidiabile, oltre a tutti gli sforzi per valorizzare la nostra costa e per sviluppare un'industria turistica sostenibile e compatibile con il territorio".    

Intanto Legambiente, una delle tante associazioni contrarie all’impianto di estrazione petrolifera, esprime soddisfazione sull’incontro che si è tenuto al ministero dello Sviluppo Economico.

Per il momento il progetto è fermo a causa del rinvio alla Commissione Via. Questo non consente la sottoscrizione del decreto interminiteriale da parte dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, né la convocazione della conferenza dei servizi parte del Ministero dello Sviluppo economico e la conseguente emanazione del decreto autorizzativo.

“Il parere di natura politica formulato dal presidente Chiodi – dice Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo - oltre a confermare la chiara volontà degli abruzzesi, consentirà a tutti i portatori di interesse di evidenziare con migliore efficacia le criticità dell’opera che nella precedente valutazione non sembrerebbero aver trovato dovuta attenzione e adeguati approfondimenti”.

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