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Cronaca Bucchianico

Nonno ucciso dal nipote a Bucchianico, il 15enne era incapace di intendere di intendere e volere

È quanto emerge dalla perizia redatta dal perito del tribunale per i minorenni dell'Aquila, chiamato a pronunciarsi sul caso di omicidio volontario. Il giovane aggredì l'anziano a cui era stato affidato anche con un aspirapolvere

Quando colpì il nonno, era incapace di intendere e volere a causa dei problemi psichiatrici di cui soffre. È l'esito della perizia redatta dalla psichiatra Simona Ceccoli, perito incaricato dal giudice del tribunale per i minorenni dell'Aquila, chiamato a pronunciarsi sul giovane di 15 anni di Bucchianico che lo scorso luglio aggredì il nonno con pugni, calci, sedie e un aspirapolvere. L'uomo morì poche ore dopo in ospedale, dove era stato ricoverato in condizioni disperate.

Secondo quanto ricostruisce l'agenzia di stampa Ansa, dalla perizia emerge anche che il ragazzo ha la capacità di stare in giudizio ed è socialmente pericoloso.

Il difensore, l'avvocato Roberto Di Loreto, che a questo punto chiederà di farlo entrare in una comunità terapeutica, aveva chiesto e ottenuto per il suo assistito il processo con il rito abbreviato condizionato proprio alla perizia sulla capacità di intendere e di volere. Dopo quella del 6 febbraio, una nuova udienza, il 6 marzo, è già fissata dinanzi al giudice del tribunale per i minorenni dell'Aquila.

Attualmente, il 15enne si trova in un istituto penitenziario nella Capitale. Il ragazzo, che era stato affidato al nonno materno, è accusato di omicidio volontario con l'aggravante di aver commesso il fatto ai danni di un ascendente e per futili motivi.

Secondo l'accusa, la sera in cui aggredì il nonno continuò a infierire sul corpo della persona offesa ormai inerme a terra, riprendendo con uno smartphone quei momenti drammatici. 

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