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Cronaca Vasto

Trivelle, dal Tar del Lazio nuovo no alla perforazione a Punta Penna

Un nuovo 'no' alle perforazioni nel mare Adriatico, a 40 chilometri da Punta Penna, deciso dal Tar del Lazio sui ricorsi presentati dai comuni di Torino di Sangro e Casalbordino, assieme ad altri molisani

Un nuovo 'no' alle perforazioni nel mare Adriatico, a largo di Punta Penna di Vasto, è stato deciso dal Tar del Lazio su nuovi ricorsi presentati dai comuni costieri abruzzesi di Torino di Sangro e Casalbordino, in provincia di Chieti, quindi Termoli, Campomarino, Montenero di Bisacce e la Regione Molise.

In precedenza il Tar romano aveva accolto il ricorso del comune di Vasto. Il nuovo pronunciamento del Tar del Lazio, con sentenza n3045 depositata due giorni fa, dalla Seconda Sezione Bis, conferma il diniego alla richiesta della Petroceltic Italia di effettuare perforazioni in un'area di 730 km quadri posta a 40 km a Nord-Ovest di Punta Penna e in aderenza ai territori dei comuni costieri abruzzesi di Torino di Sangro e Casalbordino e a 26 km dalle isole Tremiti.

Il Tar ha annullato il decreto del 29 marzo 2011 emesso dai Ministeri dell'Ambiente e Beni Culturali e tutti gli atti connessi e preparatori e ha inoltre rilevato vizi procedurali nella pubblicazione degli atti e l'omessa acquisizione del parere obbligatorio della Regione Puglia, stabilendo che, per le attività estrattive che si svolgono a distanza maggiore di quelle di rispetto, devono essere coinvolti i prospicienti territori costieri, anche insulari, e le popolazioni, attesa l'unitarietà dell'ecosistema con le potenziali e attuali interrelazioni che esso presenta. I ricorrenti avevano inoltre contestato le tecniche di indagini dei fondali ad aria compressa che potevano arrecare danni all'ecosistema marino. (ansa)

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